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Carlo Verdone sui cinema: «Che grande tristezza vederli abbandonati. Roma sta diventando una città culinaria-turistica»

Edoardo Iacolucci

La Capitale, emblema storico e culturale del cinema italiano, sembra sempre più orientata verso un modello «culinariaturistico» con l'abbandono di luoghi di aggregazione come le sale cinematografiche

Cinema Royal. In alto a destra Carlo Verdone
Cinema Royal. In alto a destra Carlo Verdone

Il mondo del cinema sta attraversando un momento di profonda trasformazione e difficoltà. Carlo Verdone, celebre regista e attore italiano, ha espresso tutta la sua preoccupazione per la chiusura di numerose sale cinematografiche, in particolare a Roma, durante un'intervista rilasciata all'Adnkronos. La Capitale, emblema storico e culturale del cinema italiano, sembra sempre più orientata verso un modello "culinario-turistico" con l'abbandono di luoghi di aggregazione come le sale cinematografiche.



Un declino preoccupante: il caso del Cinema Roma

Verdone non ha nascosto la sua amarezza nel vedere il degrado del Cinema Roma, uno dei simboli di una stagione d'oro ormai lontana. «È una grande tristezza, Roma sta diventando una città sempre più culinaria-turistica. Che dispiacere passare davanti al Cinema Roma e vedere che c'è un vetro rotto o una scritta in più. È veramente una latrina. Sono posti importanti di condivisione e di aggregazione, perché lasciarli così?», si chiede il regista.


La recente acquisizione di nove cinema del gruppo Ferrero, tra cui il Cinema Roma, da parte di un fondo olandese, rappresenta un ulteriore campanello d'allarme. Di queste strutture, sette sono attualmente chiuse e rischiano di essere convertite in fast food, supermercati o sale scommesse. Solo due, il Cinema Adriano e l'Atlantic, continuano a operare.


La speranza di Verdone: pubblico e film di qualità

Secondo Verdone, la chiave per salvare le sale cinematografiche è incentivare la presenza del pubblico. «La frequenza del pubblico deve continuare ad aumentare, solo così gli esercenti possono mantenere in piedi i cinema» afferma il regista. Questo è però un obiettivo che non può essere raggiunto senza un’offerta cinematografica all’altezza: «Dobbiamo - precisa - far proiettare dei bei film, che provengano dall'America, dall'Italia o dall'Europa».

Un appello che non è solo nostalgico, ma una riflessione sul futuro della cultura e dell’aggregazione sociale.


Cinema come luogo di cultura e aggregazione

Le sale cinematografiche non sono solo luoghi di intrattenimento, ma anche spazi culturali e sociali. Mantenere vivi i cinema significa preservare un inestimabile patrimonio culturale e umano, garantendo alle nuove generazioni la possibilità di vivere la magia del grande schermo.

In un'epoca in cui lo streaming domina l’industria dell’audiovisivo, il cinema rimane uno dei pochi ambienti in cui si può vivere un’esperienza collettiva.

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