
Un salvadanaio gigante e un assegno extralarge per denunciare il sottofinanziamento del trasporto pubblico locale. È l’immagine simbolo del flash mob organizzato nella mattinata di lunedì 15 dicembre alla fermata dell’autobus di viale Einaudi da Clean Cities, la coalizione europea che riunisce oltre 130 organizzazioni non governative impegnate per una mobilità urbana a zero emissioni entro il 2030.
L’iniziativa punta a richiamare l’attenzione su un dato allarmante: negli ultimi cinque anni il trasporto pubblico locale ha perso 4 miliardi di euro a causa dell’inflazione. Secondo Clean Cities, senza nuovi investimenti il settore rischia di non essere in grado di garantire un servizio efficiente, accessibile e adeguato al suo valore sociale.
Attorno agli oggetti simbolici dell’allestimento, gli attivisti hanno messo in scena momenti di vita quotidiana – giocare a scacchi, lavorare a maglia, prendere un caffè – per raccontare come il trasporto pubblico faccia parte della giornata di milioni di persone e meriti risorse all’altezza della sua funzione.
I numeri citati dalla campagna fotografano un forte divario con il resto del continente. «Con la metà dell’offerta, un quinto delle infrastrutture per metro e tram e un utilizzo fino a sei volte inferiore, il trasporto pubblico italiano è il fanalino di coda d’Europa», spiegano i promotori dell’iniziativa.
Nel dettaglio, il trasporto pubblico romano costa poco più di 912 milioni di euro all’anno. La copertura finanziaria arriva per oltre il 26 per cento dal Fondo Nazionale Trasporti e da risorse regionali, il 33,4 per cento dai fondi comunali e poco più del 28 per cento dalla tariffazione, ovvero dai biglietti pagati dagli utenti. Una ripartizione che, secondo Clean Cities, evidenzia la centralità del Fondo Nazionale Trasporti e la necessità di rafforzarlo.
Per questo la coalizione chiede che già nella prossima legge di bilancio vengano stanziati 1,2 miliardi di euro per il trasporto pubblico locale. «Si tratta di investimenti significativi – spiega Claudio Magliulo, responsabile della campagna italiana di Clean Cities – ma sulla stessa scala di quanto messo a disposizione per l’ecobonus dei veicoli privati».
A pesare sui conti pubblici, ricordano gli attivisti, sono anche i sussidi ambientalmente dannosi, il cui ammontare complessivo è stimato in un range che va dai 24,2 miliardi di euro, secondo il ministero dell’Ambiente, ai 78 miliardi di euro indicati dalle associazioni ambientaliste.
Il flash mob romano rientra nella campagna «Mind the Gap», nata per sensibilizzare decisori politici e istituzioni sulla necessità di nuovi finanziamenti per il trasporto pubblico locale. L’iniziativa comprende anche un report che confronta il sistema italiano con quelli degli altri Paesi europei e una petizione per chiedere maggiori investimenti nel settore.
L’obiettivo dichiarato è colmare il divario che separa l’Italia dagli standard europei e restituire centralità a un servizio considerato fondamentale per la qualità della vita urbana e la transizione ecologica.
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