
Prima pietra posata. È partita ufficialmente a Pietralata la costruzione della sede del Rome Technopole, l’infrastruttura di ricerca strategica destinata a diventare uno dei principali poli dell’innovazione del Paese. Nella mattinata di venerdì 19 dicembre, in via delle Cave di Pietralata 101, si è svolta la cerimonia di posa della prima pietra del futuro head quarter, alla presenza del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, del sindaco di Roma Roberto Gualtieri e dei rappresentanti delle istituzioni, dell’università e del mondo produttivo.
All’evento hanno partecipato anche la vicepresidente della Regione Lazio Roberta Angelilli, la rettrice della Sapienza Università di Roma e presidente della Fondazione Rome Technopole Antonella Polimeni, il presidente di Unindustria Giuseppe Biazzo e il segretario generale del Ministero dell’Università e della Ricerca Marco Mancini. Un parterre istituzionale che testimonia il carattere fortemente collaborativo del progetto.
«Oggi è una giornata bellissima, si aprono i lavori per la realizzazione della sede di Rome Technopole, con una bellissima collaborazione tra tutte le istituzioni che partecipano alla Fondazione», ha dichiarato il primo cittadino. Il sindaco ha ricordato il ruolo del Campidoglio nella nascita del progetto: «Roma Capitale ha messo il terreno e ha dato il diritto di superficie gratuito per 99 anni, consentendo di realizzare qui la sede».
Gualtieri ha sottolineato anche il valore strategico dell’area di Pietralata, «tra le più infrastrutturate della Capitale, con due stazioni della metropolitana e una stazione ferroviaria», evidenziando come fosse «fondamentale che questo spazio fosse finalmente riempito di cose importanti».
Secondo Gualtieri, il Rome Technopole rappresenta un tassello decisivo per lo sviluppo economico e occupazionale: «Nulla è più importante di un centro di ricerca su temi fondamentali, dove i ricercatori studieranno, le imprese collaboreranno e si potrà aiutare la crescita e l’occupazione di Roma e dell’Italia».
Un investimento che si inserisce in una visione più ampia della città: «Roma è naturalmente una città dell’arte, della storia e della cultura, ma è anche una grande città della ricerca, dell’innovazione e dell’industria». In questo quadro, ha ricordato il sindaco, «l’anno prossimo saremo Capitale europea dello spazio», a conferma della vocazione scientifica e industriale della Capitale.
Sulla stessa linea il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, che ha parlato di «una prova di grande collaborazione non solo con Roma Capitale ma con tutte le istituzioni coinvolte». «Questa è una grande operazione sinergica per rilanciare la ricerca – ha spiegato – in un territorio in cui innovazione, ricerca e startup stanno crescendo in maniera significativa».
Rocca ha evidenziato il lavoro di sistema con il mondo produttivo: «Fare squadra con Unindustria, la Camera di Commercio e il tessuto produttivo tradizionale è un’operazione meravigliosa, resa possibile anche grazie ai fondi del Pnrr».
La Regione seguirà da vicino l’andamento del cantiere. «Monitoreremo con attenzione i lavori per fare in modo che l’opera venga portata a termine», ha assicurato Rocca, richiamando anche il tema dello sviluppo economico e dell’export come leve di crescita.
«I risultati economici generano investimenti, occupazione e benessere sociale – ha concluso – ed è così che si costruisce un futuro migliore, creando opportunità. Abbiamo giovani ricercatori che devono solo essere messi nelle condizioni di non andare via dal nostro Paese».
Con l’avvio dei lavori del Rome Technopole, Roma e il Lazio compiono dunque un passo decisivo verso il rafforzamento del proprio ruolo nazionale ed europeo nei settori della ricerca avanzata, dell’innovazione e dell’industria ad alta tecnologia.
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