Roma, 31 dicembre 2025
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Petardi a Capodanno, il San Camillo Forlanini rilancia il decalogo di prevenzione per salvare mani e vista

Ogni anno traumi gravi e irreversibili: l’ospedale romano richiama ai rischi di fuochi d’artificio e ordigni artigianali

di Redazione La CapitaleULTIMO AGGIORNAMENTO 4 ore fa - TEMPO DI LETTURA 2'

Mani, occhi e arti: basta un attimo perché i festeggiamenti di Capodanno si trasformino in traumi gravi e talvolta irreversibili. È il monito che arriva dall’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini, che in vista delle celebrazioni di fine anno diffonde un decalogo di prevenzione contro l’uso di petardi e fuochi d’artificio, fondato sull’esperienza clinica maturata sul campo.

Il San Camillo Forlanini è centro di riferimento regionale per i traumi della mano ed è accreditato dal 2021 dalla Federazione delle società europee di chirurgia della mano (Fessh) come centro per i traumi e i reimpianti della mano, un ruolo che lo colloca in prima linea nella gestione delle lesioni più complesse.

I numeri dei feriti a Capodanno

Ogni anno, in occasione dei festeggiamenti di fine anno, si registrano migliaia di lesioni causate dall’uso di petardi e fuochi d’artificio su tutto il territorio nazionale, che coinvolgono adulti e bambini. In circa il 7% dei casi si tratta di traumi gravi, con conseguenze permanenti come amputazioni o perdita della vista.

Secondo i dati delle forze dell’ordine, lo scorso Capodanno ha fatto registrare il record assoluto di feriti a livello nazionale: oltre 300, contro i 274 dell’anno precedente. Negli ultimi anni, inoltre, il periodo di utilizzo dei fuochi d’artificio si è progressivamente ridotto, concentrandosi quasi esclusivamente negli ultimi giorni dell’anno.

Traumi complessi e danni irreversibili

Le esplosioni di petardi e fuochi d’artificio possono provocare ustioni profonde e danni significativi ai tessuti. Nei casi più complessi, i traumi amputativi coinvolgono pelle, tendini e ossa, rendendo spesso impossibile il reimpianto o una ricostruzione completa dell’arto.

Durante la notte tra il 31 dicembre e il 1° gennaio, i dati clinici interni del San Camillo Forlanini indicano in media cinque urgenze gravi ogni anno legate a petardi e fuochi d’artificio. In quanto hub di riferimento regionale, la struttura è coinvolta nella gestione dei casi a maggiore complessità all’interno della rete assistenziale.

Le lesioni più frequenti riguardano le mani, in particolare dita, pollice, indice e medio, con danni che possono interessare pelle, tendini, ossa e articolazioni. Nei casi selezionati e quando le condizioni cliniche lo consentono, l’esperienza dell’UOC Chirurgia Plastica Ricostruttiva E Chirurgia Della Mano, supportata anche da tecniche robotiche avanzate, consente interventi mininvasivi per tentare di ricostruire quanto più possibile e restituire funzione all’arto.

L’appello alla prevenzione

«I traumi da petardi e fuochi d’artificio non sono incidenti banali: parliamo di lesioni gravi e spesso irreversibili, che interessano soprattutto uomini giovani e, nei casi più drammatici, bambini», afferma il dott. Felici, direttore della UOC Chirurgia Plastica Ricostruttiva E Chirurgia Della Mano. «La prevenzione resta l’unico vero strumento efficace per evitare amputazioni, invalidità permanenti e conseguenze che segnano la vita per sempre».

Particolare attenzione deve essere riservata ai bambini, esposti a rischi elevati non solo durante la notte di festa ma anche nei giorni successivi, a causa della curiosità e della presenza di ordigni inesplosi.

Il decalogo del San Camillo Forlanini

Per ridurre il rischio di incidenti, l’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini diffonde un decalogo di prevenzione che invita a non utilizzare petardi e fuochi artificiali, a non fabbricare ordigni in casa, a evitare l’uso in ambienti chiusi e in prossimità di bambini, e a non maneggiare dispositivi inesplosi o vicino a fiamme libere. Le indicazioni sottolineano inoltre l’importanza di non tenere petardi in mano, di non orientarli verso persone o materiali infiammabili e di allontanarsi immediatamente dopo l’accensione.

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