
Legambiente ha presentato oggi a Roma, nella sala conferenze della Stazione Termini, la ventesima edizione del rapporto «Pendolaria», il dossier annuale che analizza lo stato del trasporto pubblico locale e ferroviario in Italia. Per la Capitale e per il Lazio il quadro che emerge è critico, ma non privo di segnali positivi.
Nel Lazio si concentrano due delle peggiori tratte ferroviarie italiane. La Roma Lido continua a essere caratterizzata da frequenti interruzioni di servizio, mentre la Roma Nord Piazzale Flaminio–Viterbo registra numeri impressionanti: solo nel 2025 finora si sono contate piùù di 8mila corse saltate. Due linee che restano, anche quest’anno, simbolo delle difficoltà strutturali del trasporto regionale.
Uno dei dati più allarmanti riguarda il numero dei viaggiatori. In cinque anni, dal 2019 al 2024, i pendolari nel Lazio sono passati da oltre 550mila a circa 400mila Un crollo inizialmente legato al periodo pandemico, ma che secondo Legambiente è diventato un fenomeno strutturale, segnale di una perdita di fiducia nel mezzo pubblico e di un ritorno massiccio all’auto privata.
Accanto alle criticità, qualche elemento incoraggiante emerge anche per Roma e il Lazio. Il rapporto segnala come positivo il dato sulla diminuzione dell’età media dei convogli, in linea con la tendenza nazionale che vede treni regionali progressivamente più giovani. Un fattore che, se accompagnato da investimenti su infrastrutture e servizio, potrebbe migliorare affidabilità e comfort.
A livello nazionale, inoltre, Pendolaria registra una ripresa dei passeggeri su metro, tram e treni regionali rispetto agli anni più duri della pandemia, segnale che il trasporto pubblico resta centrale nelle scelte di mobilità quando l’offerta è adeguata.
Secondo Legambiente, il rilancio del trasporto pubblico è una questione che va oltre la mobilità. «Aumentare la possibilità di spostamento su treno significa qualità della vita e dell’ambiente soprattutto per le fasce più deboli della popolazione», concludono Trolese e Scacchi. Un messaggio che, da Roma, richiama l’urgenza di investimenti strutturali per restituire fiducia a pendolari e cittadini.
«Con Pendolaria continuiamo a registrare due situazioni terribili ai limiti dell’indecenza, per chi viaggia sulla Roma Lido e sulla Roma Nord infatti, dove blocchi, corse saltate, interruzioni di servizio continuano a essere all’ordine del giorno e per questo le due tratte ferroviarie continuano a essere tra le peggiori d’Italia in assoluto», dichiarano Amedeo Trolese e Roberto Scacchi, responsabile mobilità e presidente di Legambiente Lazio.
Il giudizio negativo riguarda l’intero sistema regionale. «In tutto il contesto regionale la forte diminuzione del numero di viaggiatori è un segnale gravemente negativo, perché significa sfiducia nel mezzo pubblico e più autovetture ad aggrovigliarsi per le strade», proseguono Trolese e Scacchi. Da qui la richiesta: «Ci appelliamo alla Regione per chiedere che i fondi dedicati al trasporto pubblico crescano fino a diventare almeno l’1% del bilancio dell’amministrazione regionale, invece di negare anche i dati che gran parte delle altre regioni ci consegna per la compilazione completa del nostro report».
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