
Una rete antiviolenza per la Capitale. Si è svolta nel pomeriggio di martedì 11 novembre, nella sala delle Bandiere del Campidoglio, la cerimonia di firma del protocollo d'intesa. L'iniziativa, promossa da Roma Capitale in collaborazione con la prefettura, la questura, le Asl cittadine, l'Ufficio scolastico regionale e le principali associazioni del settore, segna un passo decisivo verso un'azione coordinata e coesa contro la violenza di genere.
Alla presenza del sindaco Roberto Gualtieri, del prefetto Lamberto Giannini, del questore Roberto Massucci, delle assessore capitoline Monica Lucarelli (alle Pari opportunità) e Barbara Funari (alle Politiche sociali), del comando provinciale dei Carabinieri, e dell'Ufficio scolastico regionale, l'accordo ha sancito la nascita di una cabina di regia interistituzionale. Tale organismo permanente avrà il compito di monitorare costantemente l'andamento dei reati, uniformare le procedure operative e garantire una presa in carico integrata e multidisciplinare delle vittime.
Il primo cittadino ha subito richiamato l'attenzione sull'urgenza drammatica del fenomeno. «La violenza contro le donne e i femminicidi rappresentano una vera emergenza sociale con dati molto allarmanti. Ogni tre giorni, in Italia, una donna è uccisa vittima di femminicidio», ha ricordato Gualtieri.
Il protocollo si inserisce nel più ampio quadro del programma nazionale Mara (Mappare e aumentare le risorse antiviolenza), sostenuto dalla presidenza del Consiglio. Il sindaco ha sottolineato che l'azione sinergica si muoverà secondo le quattro P della convenzione di Istanbul: Prevenzione, Protezione, Perseguimento e Politiche integrate. A queste, l'assessora Funari ha simbolicamente aggiunto una quinta P: la Passione degli operatori che quotidianamente cercano nuove strade per aiutare le donne.
L'impegno del Campidoglio si traduce in risorse economiche significative e strutture di accoglienza potenziate. «Abbiamo un piano di oltre 6 milioni di euro per rafforzare l'accoglienza h24», ha confermato Gualtieri, ricordando l'esistenza di «15 centri antiviolenza, 3 case rifugio, 100 appartamenti di prima autonomia e 5 di seconda autonomia».
Il sindaco ha poi ribadito l'importanza di far conoscere il numero 1522 e la rete dei centri antiviolenza, definiti come un «presidio essenziale di protezione e solidarietà».
Dalla parte delle forze dell'ordine, il questore di Roma Roberto Massucci ha espresso una posizione di assoluta intransigenza. «La gravità di questo fenomeno è tale che non può essere in alcun modo accettata, né attenuata da eventuali dati in calo. Nessun dato in diminuzione può essere soddisfacente di fronte a un problema così grave e così violento», ha affermato.
Massucci ha sottolineato la necessità di un «lavoro comune tra istituzioni e società civile» e ha messo in luce il ruolo cruciale dell'educazione. Rivolgendosi al mondo della scuola, il questore ha infatti insistito sul fatto che ai giovani «va insegnato il valore della gentilezza, cioè la capacità di mettere nelle relazioni attenzione e non prevaricazione». Un concetto ripreso anche dal comandante dei vigili urbani Mario De Sclavis, che ha chiesto di «educare al rispetto già dalle scuole elementari e medie».
L'assessora Lucarelli ha evidenziato l'importanza del coordinamento, ammettendo che «ancora oggi sono troppe le situazioni in cui le istituzioni faticano a utilizzare lo stesso linguaggio». L'obiettivo della cabina di regia è proprio superare questa frammentazione per una «presa in carico davvero integrata» che non lasci «le donne e i loro figli escluse dai percorsi di tutela e protezione».
Lucarelli ha poi rivolto un ringraziamento alle associazioni antiviolenza – tra cui Differenza Donna, Casa delle Donne Lucha y Siesta, Be Free, Fondazione Pangea e Telefono Rosa – riconoscendo il loro ruolo pionieristico: «Sono loro che hanno spinto più di tutti per creare reti e modelli di cooperazione che hanno fatto scuola nel nostro Paese». L'assessora ha concluso definendo l'accordo come un «punto di partenza, non un punto di arrivo».
Anche il prefetto Giannini ha lodato l'iniziativa, vedendo nella «messa a sistema di tante risorse e professionalità diverse» l'intuizione decisiva per affrontare l'emergenza, paragonando lo sforzo congiunto all'efficacia dimostrata «ai tempi dell'emergenza terrorismo». Giannini ha affermato che, sebbene molto sia stato fatto, «ci sono ancora ferite che segnano le vite di troppe donne».
Infine, il sindaco Gualtieri ha rilanciato la necessità di una «battaglia culturale e civile» più profonda: «Non dobbiamo solo perseguire chi commette violenza, ma anche promuovere un'idea diversa dei rapporti tra uomini e donne». Ha sottolineato come molte forme di violenza nascano da una «cultura del dominio, del possesso e del controllo» che deve essere contrastata in ogni sua espressione.
La Capitale, il nuovo giornale online di Roma
La Capitale, è una testata giornalistica iscritta nel Registro Stampa del Tribunale di Roma il 25 luglio 2024, n. 100/2024
DIRETTORE RESPONSABILE
Stefano Quagliozzi