Roma, 20 dicembre 2025
ultime notizie
Politica

Le tensostrutture per l’accoglienza restano anche dopo il Giubileo: la giunta capitolina approva la memoria

Via libera alla prosecuzione dei quattro presidi per i senza dimora: 250 posti h24 tra Termini, Tiburtina, Ostiense e area Vaticana. «Non emergenza, ma nuovo welfare urbano»

di Camilla PalladinoULTIMO AGGIORNAMENTO 11 ore fa - TEMPO DI LETTURA 4'

Le quattro tensostrutture attivate in occasione del Giubileo per l’accoglienza delle persone senza dimora continueranno la loro attività anche dopo la fine dell’Anno Santo. Lo ha stabilito una memoria approvata dalla giunta capitolina lunedì 15 dicembre, che riconosce ufficialmente il valore strategico di questi presidi come parte integrante del nuovo sistema cittadino di contrasto alla grave marginalità adulta.

Un modello strutturale, non temporaneo

Le tensostrutture – collocate in prossimità delle stazioni di Termini, Tiburtina, Ostiense e nell’area Vaticana – offrono complessivamente 250 posti giornalieri con accoglienza h24. I servizi includono posti letto, pasti caldi, docce, lavanderia, assistenza sociale e psicologica, supporto sanitario e sorveglianza notturna. Si tratta di presidi a bassa soglia, capaci di intercettare anche le persone più fragili e lontane dai servizi tradizionali.

L’esperienza, avviata già nel 2023 con le prime sperimentazioni durante il piano gelo, ha prodotto risultati considerati altamente positivi: riduzione dei bivacchi notturni, diminuzione dei conflitti nelle aree limitrofe alle stazioni, maggiore sicurezza percepita e avvio di percorsi individualizzati di presa in carico per persone spesso “invisibili” ai servizi sociali.

Accoglienza e sicurezza urbana

Contrariamente alle preoccupazioni iniziali, la presenza delle tensostrutture ha contribuito a migliorare la vivibilità degli spazi urbani più critici. La gestione ordinata, la presenza costante di operatori qualificati e il coordinamento con la Sala operativa sociale hanno trasformato aree segnate da marginalità in luoghi più controllati, puliti e umani.

La memoria sottolinea come l’interruzione del servizio comprometterebbe centinaia di percorsi già avviati, riportando molte persone in strada e rendendo di fatto inattuabili strumenti fondamentali come il Piano gelo, che oggi si fonda su presidi stabili e dignitosi, non più sull’apertura notturna delle stazioni della metro.

Il cuore del sistema: la Sala operativa sociale

Le tensostrutture si inseriscono in una rete più ampia che ruota attorno alla Sala operativa sociale di Roma Capitale, attiva h24 dal 2002. Il potenziamento del servizio, anche in chiave giubilare, ha portato all’aumento delle Unità di strada, all’attivazione di presidi mobili socio-sanitari e a un intervento più tempestivo nei confronti delle situazioni di maggiore fragilità.

Fondamentale anche il raccordo con le Asl, che consente screening sanitari direttamente nelle strutture, riducendo il ricorso improprio ai pronto soccorso e intercettando patologie spesso trascurate.

Dati, programmazione e Pnrr

Alla base del nuovo modello c’è anche un cambio di metodo: per la prima volta dopo oltre dieci anni, Roma ha promosso un censimento aggiornato delle persone senza dimora, realizzato con Istat durante la “Notte della solidarietà” dell’aprile 2024. I dati stimano in circa 2.200 le persone senza dimora nell’area centrale della città, fornendo una base solida per una programmazione strutturale.

In questo quadro si inseriscono anche i 16,2 milioni di euro del Pnrr destinati a 18 progetti tra Stazioni di Posta e Housing First, che entreranno a regime entro la fine dell'anno, rafforzando ulteriormente l’offerta di accoglienza stabile e qualificata.

La festa di Natale a San Lorenzo

Venerdì 19 dicembre, intanto, la tensostruttura di San Lorenzo ha ospitato una festa di Natale con gli ospiti, i ragazzi del servizio civile e l’assessora capitolina alle Politiche sociali e alla salute Barbara Funari. Un pranzo condiviso, musica e giochi in piazza di Porta San Lorenzo hanno raccontato il volto umano di questi presidi. «Questa struttura – ha detto Funari – è diventata un luogo familiare per tutti. Da qui sono nate storie di cambiamento, di persone che hanno ritrovato dignità, lavoro e una casa».

Parole confermate dagli ospiti: «Siamo come una famiglia», racconta un uomo accolto da tre mesi, falegname, che ha realizzato insieme a un altro utente l’albero e della la di Natale che decoreranno la struttura per le feste. E ancora: «Qui mi sento la mamma di tutti», dice una donna ospite della tensostruttura.

Per il responsabile del presidio di San Lorenzo, Antonio De Angelis, la decisione della giunta è «un riconoscimento al lavoro fatto»: «Ospitiamo 40 persone, molte già lavorano. All’inizio c’era diffidenza, oggi c’è fiducia». Con la scelta di proseguire l’esperienza delle tendostrutture, Roma consolida così un modello di accoglienza che punta su continuità, integrazione e dignità, trasformando un intervento nato per il Giubileo in un pilastro stabile del welfare cittadino.

CONDIVIDI ARTICOLO

La Capitale, il nuovo giornale online di Roma

La Capitale, è una testata giornalistica iscritta nel Registro Stampa del Tribunale di Roma il 25 luglio 2024, n. 100/2024

DIRETTORE RESPONSABILE
Stefano Quagliozzi

SEDE LEGALE

Via Giuseppe Gioacchino Belli, 86
Roma - 00193

FOLLOW US
ORA EDITORIALE SRL P.IVA 17596711006© Copyright 2025 - Made by Semplice