Inquilini Ater senza riscaldamento, Ciaccheri: «A via Pincherle rischi per la salute»

Prima hanno rischiato di perdere la casa. Ora vivono al freddo da settimane. Non c’è pace per gli inquilini delle case Ater di via Pincherle dove il riscaldamento è spento dall’inizio dell’inverno.

La lettera di sfratto

Malati, disabili, con un’età media di 70 anni, la storia degli abitanti di questi stabili nel quartiere Valco San Paolo, a un paio di km da Ostiense, ha fatto il giro della Capitale. A marzo 2025 Antonio, Chiara e gli altri sono stati raggiunti da una lettera di sfratto, un destino comune agli inquilini di via dei Colli Portuense. Come ha raccontato La Capitale, l’azienda per l’edilizia residenziale pubblica di Roma - a causa di problemi economico finanziari - aveva deciso di vendere gli appartamenti dove oltre 100 famiglie vivono da decenni.

La mobilitazione e l'accordo tra Comune e Regione

Dopo una lunga mobilitazione, mozioni approvate nei municipi VIII e XII e in Campidoglio oltre ad una petizione, un tavolo istituzionale tra Comune e Regione è approdato ad una prima risoluzione: il Campidoglio ha stanziato un contributo di 3,2 milioni di euro per interventi di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza degli immobili al fine di convincere la regione a non vendere. Una tregua durante la quale le concertazioni sono andate avanti con l’obiettivo di garantire agli inquilini anche regolari contratti di affitto che per molti sono scaduti da anni.

Ciaccheri: «Violazione degli standard minimi di abitabilità»

Ora un nuovo problema: l'Ater ha sostituito la caldaia al civico 153 ma, secondo le testimonianze dei residenti, non ci sarebbero state le risorse economiche per fare lo stesso nell'altro palazzo. «Gli inquilini di via Pincherle 169 sono da settimane senza riscaldamento nonostante le temperature invernali», ha denunciato il presidente dell’VIII municipio Amedeo Ciaccheri chiedendo un intervento urgente all’assessore alla Casa della regione Lazio, Pasquale Ciacciarelli.

«Ater Roma non avrebbe ancora provveduto a rendere funzionante l'impianto di riscaldamento, lasciando i nuclei familiari in condizioni di grave disagio», ha detto Ciaccheri. «Le famiglie sono costrette a vivere in condizioni inadeguate, in violazione degli standard minimi di abitabilità e con evidenti rischi per la salute», ha concluso il presidente

I residenti hanno già inviato una diffida legale ad Ater il 28 novembre scorso a cui sarebbe seguito un altro esposto in seguito alla malattia di un'inquilina ricoverata per broncopolmonite. Ma al momento non hanno ricevuto riscontro.