
Ph: Rai Tre
A quarantadue anni dalla scomparsa di Emanuela Orlandi, emerge un nuovo sviluppo investigativo. Una donna è stata iscritta nel registro degli indagati con l’accusa di false informazioni al pubblico ministero. La notizia è stata rilanciata dall’Adnkronos e confermata da Ansa.
Secondo quanto riportato, si tratta di Laura Casagrande, ex allieva della scuola di musica frequentata anche da Emanuela. All’epoca dei fatti era di qualche anno più grande e cantava con lei nel coro. La donna sarebbe stata indicata da alcuni testimoni come l’ultima persona ad aver visto Emanuela prima della scomparsa, avvenuta il 22 giugno 1983.
Casagrande era già stata ascoltata in audizione dalla Commissione parlamentare di inchiesta sui casi Orlandi e Mirella Gregori. Oggi i pubblici ministeri stanno procedendo a una rilettura complessiva degli atti, concentrandosi in particolare sulle ore precedenti alla sparizione.
Dai verbali e dalle audizioni emergerebbero versioni ritenute contraddittorie sulla giornata del 22 giugno. In Commissione, la ricostruzione fornita sarebbe stata segnata da frequenti «non ricordo», «buio totale», «il nulla». Nel corso dell’audizione, la donna ha anche parlato del cosiddetto «telefonista» che chiamò a casa sua dopo la scomparsa, raccontando: «Avevo capito subito che non era uno scherzo… il messaggio era lunghissimo… poi con i miei genitori consegnammo tutto all’Ansa».
Sulla vicenda è intervenuto il fratello della ragazza scomparsa, Pietro Orlandi, che all’Ansa ha dichiarato: «È una notizia importante perché lei potrebbe essere stata una delle ultime persone a vedere Emanuela, quindi potrebbe aver visto in che mani eventualmente fosse andata e chi eventualmente fosse stato il gancio». E ha aggiunto: «Dai verbali dell’epoca si evince il fatto che Emanuela non era sola».
Il presidente della Commissione bicamerale, Andrea De Priamo, ha spiegato che l’audizione «apparve molto contraddittoria, come se la audita volesse togliersi dalla scena». Secondo De Priamo, «successivi accertamenti ci fanno tutt’ora ritenere che possa essere stata una delle ultimissime se non l’ultima persona ad aver visto Emanuela a corso Rinascimento».
L’indagine, riaperta nel maggio 2023 per sequestro di persona a scopo di estorsione, vede impegnati i pm di Roma e i carabinieri del Nucleo investigativo. La donna indagata è stata sentita in procura a piazzale Clodio, accompagnata dal suo difensore. Intanto, la legale della famiglia Orlandi, Laura Sgrò, ha espresso all’Adnkronos «massima stima e massimo rispetto» per il lavoro della procura, sottolineando che «se hanno iscritto questa persona nel registro degli indagati ci saranno dei motivi».
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