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Il report «8 Marzo» fotografa l'Italia: più denunce e meno femminicidi. Roma e Lazio tra le aree più colpite

Rebecca Manganaro

Nel 2024 in Italia uccise 113 donne, 99 in ambito familiare. Crescono le denunce per stalking, maltrattamenti e revenge porn. Quasi raddoppiati gli ammonimenti e triplicati gli allontanamenti dei partner violenti

Report «8 marzo» (La Capitale)
Report «8 marzo» (La Capitale)

Roma e il Lazio si confermano tra le aree più colpite dalla violenza di genere in Italia. Nel 2024, nella Capitale si sono registrati 500 casi di violenza sessuale, 2.229 episodi di maltrattamenti in famiglia e 1.714 denunce per stalking. Nonostante l'aumento delle denunce, c'è però un dato che fa sperare: calano i femminicidi. In Italia, nel 2024, sono state uccise 113 donne, di cui 99 in ambito familiare-affettivo e 61 per mano del partner o dell'ex.


«Lasciar essere senza possedere»

(La Capitale)
(La Capitale)

Sono numeri allarmanti quelli che emergono dal report «8 Marzo», tenutosi oggi (venerdì 14 marzo). Il report, presentato presso la Direzione centrale della polizia criminale, si è aperto con una citazione dello scrittore Gabriel Garcia Marquez: «L'amore non è una gabbia, così come libertà non significa stare soli. L’amore è la libertà di volare insieme. È lasciar essere senza possedere». Un messaggio che racchiude il senso più profondo della lotta contro la violenza sulle donne: il rispetto e la libertà dell'altro, l'opposto del controllo e della sopraffazione


Più denunce, più protezione: l'effetto del Codice Rosso

L'analisi si è concentrata sui reati previsti dal Codice Rosso, la legge che tutela le vittime di violenza domestica e di genere. Alcuni reati, come la deformazione dell’aspetto tramite lesioni permanenti al viso, hanno registrato una lieve diminuzione. Tuttavia, sono aumentate le violazioni dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla vittima, così come i casi di revenge porn, ossia la diffusione illecita di immagini o video intimi, in crescita rispetto al 2023.


I cosiddetti «reati sentinella», indicatori di situazioni di violenza, mostrano un quadro preoccupante. Rispetto al 2023, si registra un aumento del 4 percento per gli atti persecutori, dell'11 percento per i maltrattamenti in famiglia e del 5 percento per le violenze sessuali.


I dati positivi

Un dato positivo emerge però dal netto incremento delle misure di protezione. Nel 2024 gli ammonimenti emessi sono quasi raddoppiati (+94 percento), mentre gli allontanamenti dei maltrattanti dalla casa familiare sono più che triplicati (+224 percento). «Questo dimostra che le donne stanno trovando il coraggio di denunciare e che le istituzioni rispondono con prontezza, prevenendo così il reato più grave: l'omicidio», spiega il generale Antonio Basilicata, direttore del Servizio analisi criminale.


Grassi: «Le donne devono poter denunciare senza paura»

A sottolineare l'importanza di un sistema di protezione efficace è anche il prefetto Raffaele Grassi, «siamo operativi 24 ore su 24. È fondamentale che ogni donna si senta libera di rivolgersi alle forze dell'ordine con fiducia, senza paura di subire giudizi o ritorsioni. Le nostre forze di polizia dispongono di personale specializzato, formato per gestire queste delicate situazioni. L'obiettivo è mettere le vittime nelle condizioni di parlare e denunciare senza timore».


Il nuovo reato di femminicidio: «Un segnale di intervento forte»

Grassi ha anche commentato l'introduzione del reato di femminicidio, di cui recentemente si sta parlando. «L'introduzione del reato di femminicidio rappresenterebbe un segnale forte e necessario. Non si tratta solo di un intervento repressivo, ma di un passo importante per affermare un cambiamento culturale che mette la tutela della donna al centro».


I numeri della violenza di genere

Oltre a Roma, l'intero Lazio registra dati superiori alla media nazionale per reati come maltrattamenti in famiglia e stalking. A livello nazionale, le regioni più colpite sono la Campania, la Sicilia, la Puglia e il Lazio, seguite da Calabria, Basilicata e Abruzzo.


Nel 2024, in Italia si sono registrate oltre 20mila denunce per atti persecutori, quasi 28mila casi di maltrattamenti in famiglia e circa 6.500 violenze sessuali. Sono state presentate 1.485 denunce per revenge porn e si è registrato un aumento del 70 percento delle denunce per costrizione o induzione al matrimonio, con il 43 percento delle vittime minorenni e il 50 percento straniere. Preoccupante anche l'aumento delle violazioni degli ordini di allontanamento, passate da 2.575 nel 2023 a 3.325 nel 2024, con un incremento del 29 percento.


Il contributo dello sport contro la violenza sulle donne

Nel report è stato dato spazio anche al contributo di atleti e atlete dei gruppi sportivi delle forze dell'ordine, che hanno voluto lanciare un messaggio di speranza alle vittime di violenza di genere. «Lo sport insegna il rispetto reciproco e la parità di genere. Vogliamo incoraggiare le donne a denunciare e a uscire dalla spirale della violenza, senza paura o vergogna», si legge nel documento.


Il generale Basilicata conclude, «i numeri restano drammatici, ma la crescita delle denunce e l'efficacia delle misure preventive ci fanno sperare in un cambiamento culturale sempre più forte».

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