Violenza sulle donne, il Campidoglio si tinge di rosso. Gualtieri: «Vogliamo una rete di assistenza più capillare»
I Centri Antiviolenza (Cav) della città, gestiti da enti del Terzo Settore, hanno registrato nel 2023 un aumento del 21 per cento delle donne assistite, un segnale dell'importanza di rafforzare ulteriormente i servizi dedicati
Palazzo Senatorio si tinge di rosso ed in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, e il Comune annuncia importanti interventi per potenziare la rete di supporto alle vittime.
I Centri Antiviolenza (Cav) della città, gestiti da enti del Terzo Settore, hanno registrato nel 2023 un aumento del 21 per cento delle donne assistite, un segnale dell'importanza di rafforzare ulteriormente i servizi dedicati: «Abbiamo avviato due nuove gare europee per l'affidamento quinquennale di dieci servizi antiviolenza - ha spiegato il sindaco Roberto Gualtieri in Campidoglio -. Sei Cav, due case rifugio e due case per la semiautonomia. Vogliamo una rete più capillare e diffusa, nella varietà delle tipologie. Siamo molto attivi».
Nuove strutture e ampliamento della rete
Grazie a un finanziamento di 6 milioni di euro dal programma Pn Metro Plus, il Campidgolio ha in programma l’apertura di sette nuovi servizi per supportare le donne in difficoltà.
Una casa di fuga per emergenze nel XII municipio. Due case rifugio ricavate da beni confiscati alla criminalità organizzata nei municipi V e VI.
Quattro nuovi Centri antiviolenza nei municipi VI, X e XI
I lavori per queste nuove strutture sono già avviati. Il Centro anti-violenza del municipio XI in via Fabio Conforto e una casa rifugio nel VI municipio, dopo le ristrutturazioni previste, saranno operativi entro il 2025.
Posti letto ancora insufficienti
Attualmente, la rete antiviolenza della Capitale dispone di 68 posti letto distribuiti tra case rifugio, case per la semiautonomia e appartamenti di seconda autonomia.
Sebbene il numero sia stabile rispetto agli anni precedenti, rimane insufficiente rispetto alla domanda crescente. Per rispondere a questa esigenza, il Comune punta a superare i 100 posti letto entro la fine della consiliatura.
Tra i primi interventi, il Campidoglio sta individuando nuovi spazi, come i beni confiscati alle mafie, da destinare a case rifugio e strutture di accoglienza.
Un approccio condiviso con il Terzo Settore
Un elemento distintivo dei nuovi progetti è la co-progettazione con il Terzo Settore, un passo considerato cruciale per rendere i servizi più efficaci e mirati. «Questi servizi sono stati co-progettati con il Terzo Settore» si apprende dall’assessorato alle Pari Opportunità, che sottolinea l’importanza di questo metodo per rispondere meglio alle esigenze delle donne vittime di violenza.
Obiettivi futuri del Campidoglio
L’obiettivo dichiarato è chiaro. Rafforzare la rete antiviolenza e garantire a un numero sempre maggiore di donne un percorso di protezione e autonomia.
Tra le nuove iniziative, spiccano strutture come il Centro anti violenza del XI municipio e le case rifugio nel VI municipio, che si aggiungeranno a quelle già operative entro il 2025.
Con il potenziamento della rete e l’espansione delle strutture, il Campidoglio continua a investire risorse e impegno per contrastare la violenza di genere, offrendo alle donne uno strumento concreto per uscire da situazioni di pericolo e ritrovare indipendenza e sicurezza.
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