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Redazione La Capitale

Via del Corso: blitz ambientalista, vernice contro le vetrine dei negozi

Aggiornamento: 23 mag

Dopo gli Internazionali d'Italia Ultima Generazione colpisce il centro storico


Vernice sulle vetrine dei negozi in centro storico
Vernice sulle vetrine dei negozi. Credit: Roma Capitale

È scattato questa mattina, a via del Corso, il blitz ambientalista degli attivisti di Ultima Generazione. Hanno imbrattato con della vernice arancione le vetrine di quattro esercizi commerciali della Nike e Foot Locker. A fermarli i vigili urbani.


Sette persone, aderenti alla campagna Fondo Riparazione, hanno colorato con vernice arancione il marciapiede antistante l’ingresso e le vetrine dei due negozi. Hanno, inoltre, esposto striscioni con scritto “1 ottobre GIUSTIZIA Piazza del Popolo” e “Fondo Riparazione”, incollando le proprie mani alle porte di ingresso dei negozi. 


Le pattuglie del I gruppo Centro della Polizia locale sono intervenute intorno alle 11:55 per bloccare gli ambientalisti. Gli agenti hanno provveduto a mettere in sicurezza l’area e poi hanno accompagnato gli attivisti in questura per gli accertamenti di rito.


Ultima Generazione ha rivendicato l’azione sulle sue pagine Instagram scrivendo: «Creiamo disturbo perché il silenzio sulla crisi climatica e sociale deve essere rotto e le parole difficili da ascoltare devono essere dette».


Le dichiarazioni degli ambientalisti

«Sono qui perché sono arrabbiato. Il nostro paese è al centro della crisi climatica. Tra poco sarà estate, le città diventeranno delle fornaci e già adesso c'è chi ne sta pagando le conseguenze, come le persone in Sicilia con l'acqua razionata», dice Bruno, 30 anni. 


«Fare questo viene percepito soltanto come un disturbo, che è quello che stiamo facendo, ma purtroppo è necessario. Facciamo questo per mettere di fronte agli occhi delle persone che questo mondo sta andando in rovina», spiega Alessandra di 21 anni. 


Le richieste di Ultima Generazione

«Abbiamo bisogno di un piano di adattamento che sia in linea con la reale emergenza che sta affrontando il nostro paese. La nostra richiesta è di un Fondo Riparazione preventivo, permanente e partecipato da prevedere annualmente nel bilancio dello Stato. I soldi dovranno essere ottenuti attraverso l'eliminazione dei Sussidi Ambientalmente Dannosi. Continueremo a scendere in strada, a fare azioni di disobbedienza civile nonviolenta, assumendoci la responsabilità delle nostre azioni, affrontando la repressione, tribunali e processi». 


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