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  • Edoardo Iacolucci

Ultima Generazione, al via il processo per il blocco di piazza Barberini

Attiviste e attivisti erano scesi in strada nudi e avevano bloccato il traffico. Rischiano da un mese ad un anno

Ultima Generazione a via del Tritone
Attivista di Ultima Generazione a via del Tritone. Credit: UG

È stata fissata per domani mattina, al Tribunale di piazzale Clodio l’udienza pre-dibattimentale del processo per il blocco stradale in via del Tritone all'incrocio con piazza Barberini, del 4 maggio 2023.

dell’ordine, che in poco tempo hanno portato via i presenti. Sette gli attivisti coinvolti che erano scesi in piazza a petto e seno nudo e che adesso rischiano per diversi capi d'accusa la reclusione da un mese fino a un anno. «Ricordiamo che questa azione di disobbedienza civile nonviolenta è stata fatta il giorno dopo delle alluvioni in Emilia Romagna» ricorda ora Carlotta, tra le protestanti di piazza Barberini.


L'attivista di Ultima Generazione, Eos: «Siamo oscene?»

Tra loro, in via del Tritone a manifestare c'era Agustina: «Sono terrorizzata da quello che porterà con sé lo scarseggiare del cibo e dell’acqua, la distruzione dei nostri territori e delle nostre case, - aveva osservato durante la protesta -, l’impoverimento massivo delle persone, gli enormi flussi migratori e il dilagare di nuove malattie: un accentuarsi di tutte le disparità. Davanti a questa prospettiva mi sento estremamente vulnerabile, molto di più di quanto mi possa sentire con il mio corpo mezzo nudo, a bloccare una strada».


Insieme a lei Eos, 33 anni: «Diranno forse che siamo oscene - aveva commentato durante quel flash mob -. Ma io mi chiedo. Siamo oscene? Osceno è quello che è successo ieri (3 maggio 2023 ndr) in Emilia Romagna e il Governo, che sa che questi eventi estremi continueranno a succedere e, nonostante ciò, continua a investire nelle fonti fossili».



La richiesta è un "Fondo Riparazione"

La richiesta di attiviste e attivisti di Ultima generazione è di un Fondo Riparazione preventivo, permanente e partecipato da prevedere annualmente nel bilancio dello Stato.


«I soldi dovranno essere ottenuti attraverso l'eliminazione dei Sussidi Ambientalmente Dannosi (Sad), la tassazioni degli extra-profitti delle compagnie fossili, il taglio di stipendi premi e benefit ai loro manager, delle enormi spese della politica e delle sempre più ingenti spese militari. Per questo continueremo a scendere in strada, a fare azioni di disobbedienza civile nonviolenta, assumendoci la responsabilità delle nostre azioni, affrontando la repressione, tribunali e processi»


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