Allagata via Trionfale, i cittadini si improvvisano dopo il danno all'acquedotto
Fango e detriti agli ingressi del civico 8891. Scuole chiuse e bar che si improvvisano per non poter usare la lavastoviglie. Ecco la situazione poche ore dopo il danno causato dalla rottura di un tubo dell'acquedotto della Peschiera, a Monte Mario
![via trionfale 8891 allagata](https://static.wixstatic.com/media/743bf2_dcb749fe48114ecea5e1685288d8f06b~mv2.jpg/v1/fill/w_980,h_551,al_c,q_85,usm_0.66_1.00_0.01,enc_avif,quality_auto/743bf2_dcb749fe48114ecea5e1685288d8f06b~mv2.jpg)
La mattinata nei dintorni di via Trionfale 8891 è stata per residenti e commercianti una fiera dell’improvvisazione. La causa è un importante danno alla rete idrica durante dei lavori di manutenzione di Acea che ha riversato sull’arteria stradale «molta acqua», come aveva prontamente reso noto il Municipio XIV in una nota.
Di questa mole d’acqua se ne sono accorti in tanti, per strada, testimoni di un fiume che scendeva verso Ottavia e via Franco Basaglia. Il danno sul tubo rotto «durante i lavori sulla direttrice Trionfale dell’acquedotto del Peschiera» è ingente, ma non misurabile.
L’unica cosa misurabile, in tarda mattinata, è il diametro del lago ancora da prosciugare sul luogo del danno: almeno dieci metri. Gli stessi separano i limiti del cantiere dalla prima palazzina del complesso di appartamenti di via Trionfale 8891. Qui, più che altrove, si vedono i danni provocati dall’inondazione.
La situazione a via Trionfale 8891
Mentre nei bar limitrofi si scaldano le piastre per gli avventori di metà giornata, diversi residenti del complesso ancora si domandano cosa sarebbe successo, dato che si trovano senza acqua in casa, con i portoni d’ingresso completamente circondati dal fango e l’acqua che aveva completamente riempito il vano dell’ascensore.
«E per fortuna che c’era l’ascensore - commenta una residente della scala più colpita - altrimenti l’acqua sarebbe entrata anche dentro casa». Sono bastati dei panni sull’uscio, quindi, per bloccare il flusso che sarebbe potuto arrivare fin dentro le abitazioni.
![via trionfale 8891 allagata](https://static.wixstatic.com/media/743bf2_6f87b6c6d8614062a0d1f45fb6b26aa1~mv2.jpg/v1/fill/w_980,h_551,al_c,q_85,usm_0.66_1.00_0.01,enc_avif,quality_auto/743bf2_6f87b6c6d8614062a0d1f45fb6b26aa1~mv2.jpg)
Le persone affacciate dai piani più alti si godono invece l’immagine dell’idrovora sul luogo del misfatto che pompa quanta più acqua possibile nei tombini. Chi invece ha provato a scendere per chiedere informazioni (non senza difficoltà dovendo passare in mezzo alla fanghiglia) non ha cavato un ragno dal buco.
Tra i lavoratori presenti, infatti, ancora c’è molta incertezza sulla fine delle riparazioni, così come rimane ancora incerta la fine dei disagi nel quartiere.
Il racconto dei commercianti e i disagi nella scuola
Con un filo d’acqua sono invece rimasti i locali della zona, anch’essi ovviamente colpiti dalla parziale chiusura dei rubinetti dell’acquedotto della Peschiera. Nei bar si fanno rifornimenti di bicchieri e posate di carta perché la lavastoviglie è inutilizzabile. La pressione è troppo bassa ma permette almeno di fare i caffè.
La proprietaria di uno dei locali è costretta a rimanere costantemente al telefono per rispondere ai clienti abituali che si domandano se ci sono ancora delle chiusure al traffico o se trovano aperto quando passano per pranzo. Dopo esser rimasti senz'acqua in mattinata, racconta invece un abitante di Ottavia, la situazione della zona sembra essere tornata alla normalità.
Grazie a piccoli accorgimenti e improvvisazioni quindi, la situazione su via Trionfale viene, per ora, affrontata con serenità. Stesso discorso vale per l’ITIS Enrico Fermi, nonostante l'evacuazione d'emergenza in mattinata.
In una scuola superiore, infatti, non si può improvvisare e, se venuti a conoscenza del danno gli studenti sono stati mandati a casa in anticipo, chi lavora nel complesso ancora non sa se domani potrà o meno riaprire le porte.
Anche dai rubinetti della scuola infatti non esce acqua e nonostante siano state portate due autobotti a via Giovanni Marinotti (per l’ospedale San Filippo Neri e a via Giuseppe Barellai, per il carcere minorile), l’istituto ne è sprovvisto.
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