top of page
  • Redazione La Capitale

Treni in tilt, come richiedere il rimborso del biglietto

Un chiodo messo nel punto sbagliato ha mandato in tilt il traffico ferroviario del Paese. Le procedure per richiedere il rimborso

Traffico ferroviario in tilt nella giornata di mercoledì 2 ottobre
Traffico ferroviario in tilt nella giornata di mercoledì 2 ottobre

Un chiodo messo nel punto sbagliato. Sarebbe stata questa la causa dei maxi ritardi dei treni che si sono verificati nella giornata di mercoledì 2 ottobre. A dirlo è stato il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini. «I tecnici dicono che sembra esserci stato un errore di una ditta privata che ha piantato un chiodo su un cavo. Il privato ne risponderà» afferma il ministro.

Mercoledì, in tarda serata,  Rfi ha sospeso il contratto con la società che lavorava sulla linea danneggiata.


Durante la giornata nera, le due maggiori stazioni della Capitale non hanno visto partire e arrivare neanche un treno. A Termini e Tiburtina si è fermato tutto: la circolazione ferroviaria è stata interrotta a causa di «una disconnessione degli impianti», comunica Trenitalia, «per un guasto che ha colpito la cabina elettrica che alimenta l’impianto di circolazione nel nodo di Roma». Ma le ripercussioni dell'enorme blocco ferroviario si sono fatte subito sentire in tutto il Paese: oltre 100 i treni cancellati, tra Alta velocità, Intercity e Regionali, o che viaggiano con ritardi che si accumulano fino a superare le quattro ore. Nelle biglietterie il caos, tra turisti spaesati e migliaia di viaggiatori in fila in cerca di informazioni.


Le procedure per richiedere il rimborso tramite l'associazione Codici

Codici - Centro per i Diritti del Cittadino, è un’associazione di consumatori ed utenti impegnata ad affermare, promuovere e tutelare i diritti dei cittadini. Quest'ultima ha spiegato quali sono i passi da compiere tramite i suoi sportelli per poter richiedere il rimborso. La prima cosa da fare è il reclamo:  «è importante fornire tutte le informazioni necessarie per indicare l’identità del viaggiatore, i dettagli del viaggio e le modalità di accredito dell’indennizzo» spiega in una nota l’associazione.


Nel caso di rimborso negato o di attesa prolungata dello stesso, «si può ricorrere alla conciliazione attraverso un’associazione dei consumatori». I rimborsi variano in base all’entità del ritardo. «Quel che è certo – conclude codici - è che la norma prevede che i passeggeri siano informati sulle variazioni del servizio di trasporto, come appunto ritardi e cancellazioni, in maniera tempestiva, ricevendo anche assistenza per corse alternative e riprogrammazione del viaggio, oltre a pasti, bevande ed eventuale sistemazione in albergo».


Codacons: «Risarcimento proporzionato ai disagi subiti»

Il Codacons, invece, oltre a proporre il rimborso totale del biglietto, ha chiesto che vengano quantificati i disagi vissuti dai pendolari per poi risarcirli. «Guasti ai treni e problemi alla linea Av si verificano con eccessiva frequenza e determinano disagi enormi per gli utenti, con ritardi che in alcuni casi possono superare i 180 minuti - ha detto il presidente Carlo Rienzi - Al di là dei rimborsi dei biglietti in caso di mancata partenza e degli indennizzi automatici previsti dalla normativa, occorre pensare a forme di risarcimento per i passeggeri proporzionate ai disagi subiti e adeguate al danno patito dai viaggiatori». Una misura certamente di difficile attuazione, ma il danno subito va oltre il costo del biglietto di viaggio.


Comments


Commenting has been turned off.
bottom of page