Treni in ritardo: la tratta Bari-Roma tra le peggiori d'Italia secondo report Altroconsumo
Dal capoluogo barese alla Capitale il 95% dei convogli che percorrono questa tratta arriva a destinazione oltre l’orario previsto

Viaggiare in treno tra Bari e Roma si conferma un'impresa difficile per i passeggeri: secondo un'indagine condotta da Altroconsumo, il 95% dei convogli che percorrono questa tratta arriva a destinazione oltre l’orario previsto. La situazione non migliora di molto nel senso opposto, con l'80% delle corse che registra almeno un ritardo significativo.
L'analisi, durata 45 giorni tra dicembre 2024 e febbraio 2025, ha monitorato l'andamento di 81 tratte ferroviarie principali, escludendo i servizi regionali. I dati raccolti evidenziano un quadro critico per il trasporto ferroviario italiano, con difficoltà che interessano anche l’alta velocità. Complessivamente, il 36% dei treni osservati ha subito ritardi, con punte del 65% sulla linea Salerno-Torino Porta Nuova.
Italo più puntuale di Trenitalia
Il confronto tra i due principali operatori, Trenitalia e Italo, mostra un vantaggio per quest'ultimo in termini di puntualità. Nelle tratte analizzate, Italo ha registrato prestazioni migliori rispetto ai Frecciarossa nell’80% dei casi. Ad esempio, sulla linea Napoli-Roma, il 19% dei convogli di Italo ha subito ritardi, contro il 25% dei Frecciarossa.
Per quanto riguarda il collegamento Milano-Roma, il Frecciarossa è arrivato oltre l'orario stabilito nel 30% dei casi, e in oltre la metà dei casi il ritardo è stato superiore ai cinque minuti. Inoltre, il 43% dei convogli con problemi di puntualità ha accumulato oltre 20 minuti di attesa.
I disagi riguardano anche i treni Frecciargento, che alternano linee ad alta velocità e tradizionali: nel periodo di monitoraggio, il 41% delle corse su queste tratte ha registrato ritardi.
Cantieri e non solo, il servizio in difficoltà
L’indagine di Altroconsumo offre un quadro preoccupante dell’attuale stato del servizio ferroviario in Italia, in particolare per le tratte ad alta velocità.
Le criticità emerse sollevano interrogativi sulla qualità e l’affidabilità dei collegamenti a lunga percorrenza, lasciando i viaggiatori alle prese con ritardi frequenti e disagi sempre più diffusi.
Nell'ultimo intervento in Parlamento sul tema, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha difeso l’operato del governo, evidenziando l’importanza degli investimenti sulla rete ferroviaria: «Abbiamo più di 1200 cantieri attivi, di cui 700 per nuove opere, con oltre 10 miliardi di investimenti nel 2024. Sono lavori necessari per ammodernare le infrastrutture, anche se possono causare temporanei disagi».
Non solo cantieri al centro, però, dato che la stessa azienda - specialmente dopo i disagi degli ultimi mesi - ha ipotizzato la possibilità di interventi mirati a destabilizzare il gruppo delle Ferrovie dello Stato. Così lo scorso gennaio Ferrovie ha presentato sul tema un esposto-denuncia su cui sta lavorando la Procura di Roma.
In quel documento si fa quindi riferimento a cinque casi in particolare e nasce a seguito della giornata più sfortunata, ovvero lo scorso 15 gennaio quando si è completamente bloccata la tratta Roma-Firenze. Alla Procura si chiede di investigare su «l'ipotesi che si tratti di una situazione connessa ad attività interne o esterne volutamente mirate a colpire gli asset aziendali con la finalità di destabilizzare, anche a livello istituzionale e governativo, il gruppo Fs ed il relativo management».
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