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Redazione La Capitale

Caso Serena Mollicone, la Cassazione esaminerà la posizione dei Mottola l'11 marzo

Aggiornamento: 9 ore fa

La Cassazione esaminerà l'11 marzo la posizione della famiglia Mottola nell'omicidio di Serena Mollicone

serena mollicone
Serena Mollicone

L'omicidio di Serena Mollicone, la liceale 19enne scomparsa il 1° giugno 2001 ad Arce e trovata morta tre giorni dopo nel bosco Fonte Cupa, torna in aula. La Corte di Cassazione esaminerà l'11 marzo prossimo la posizione della famiglia Mottola, composta dall'ex comandante dei carabinieri di Arce, Franco Mottola, sua moglie Anna e il figlio Marco.



Secondo l'accusa, Serena sarebbe entrata nella caserma dei carabinieri di Arce, dove avrebbe avuto una discussione con Marco Mottola, riportando un trauma cranico che le avrebbe causato la perdita di coscienza. La ragazza sarebbe stata poi legata, incappucciata e morta per asfissia. Le due Corti hanno però stabilito che mancano prove concrete per sostenere questa ricostruzione.


L'udienza in Cassazione riguarderà solo la posizione della famiglia Mottola, perché le accuse nei confronti dei carabinieri Vincenzo Quatrale e Francesco Suprano sono già state archiviate definitivamente.


Chi era Serena Mollicone

Serena Mollicone era una studentessa di 19 anni originaria di Arce, in provincia di Frosinone. Scomparsa il 1° giugno 2001, il suo corpo fu ritrovato tre giorni dopo nel bosco Fonte Cupa (rinominato Fonte Serena), con segni che portavano a presupporre una morte violenta. La sua tragica vicenda ha scosso l'Italia, ed è diventato un caso emblematico di cronaca giudiziaria.


Il caso Mollicone in breve

Secondo l'accusa, Serena si recò nella caserma dei carabinieri di Arce, dove ebbe una lite con Marco Mottola. A seguito di un presunto colpo alla testa, sarebbe stata legata, incappucciata e lasciata morire per asfissia. Le sentenze hanno però escluso prove certe a sostegno di questa ricostruzione.


Dopo indagini inizialmente inconcludenti, nel 2002 la Procura di Cassino accusò il carrozziere Carmine Belli, il quale fu prosciolto in tre gradi di giudizio. Nel 2008, il brigadiere Santino Tuzi dichiarò che Serena era entrata nella caserma di Arce il giorno della scomparsa e che non l’aveva più vista uscire. Pochi giorni dopo, Tuzi si suicidò. Nel 2011 furono indagati l’ex comandante della caserma, Franco Mottola, la moglie Anna, il figlio Marco e due carabinieri, accusati di omicidio volontario e occultamento di cadavere.


Nuove perizie condotte dal 2014 al 2018, inclusi esami del Dna e indagini del Ris, suggerirono che l’omicidio fosse avvenuto nella caserma di Arce. Secondo gli inquirenti, Serena avrebbe avuto una lite con Marco Mottola, colpendo la testa contro una porta durante uno scontro, un trauma che avrebbe causato la sua morte per asfissia. La difesa contestò queste ricostruzioni, sollevando dubbi sulle evidenze tecniche.


Assoluzioni e giudizi: le sentenze sul caso Mollicone

Nel 2019, la Procura chiese il rinvio a giudizio di cinque imputati. Il processo, iniziato nel 2021, si concluse nel 2022 con l’assoluzione di tutti gli imputati da parte della Corte d’Assise di Cassino per insufficienza di prove. Il 12 luglio 2024, la Corte d’Appello di Roma confermò le assoluzioni, ritenendo che non ci fossero elementi concreti a sostegno delle accuse.

Nonostante ciò, il caso non è ancora del tutto chiuso. L’11 marzo 2025, la Corte di Cassazione esaminerà nuovamente la posizione della famiglia Mottola, in un ultimo grado di giudizio.

I giudici hanno anche stabilito che non esistono elementi concreti per confermare le tesi dell’accusa, archiviando definitivamente le posizioni di Quatrale e Suprano.

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