«Un sepolcro semplice, nella terra». Le ultime volontà di Papa Francesco e le cause della morte
- Redazione La Capitale
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Pubblicata la Denuncia di morte di Sua Santità Francesco. Diverse complicazioni insorte su un quadro clinico già compromesso. Nel testamento la richiesta di sepoltura a Santa Maria Maggiore e la scritta sulla tomba: «Franciscus»

Una richiesta semplice quella lasciata in eredità alla Santa Sede di Papa Francesco per la sua sepoltura. «Un sepolcro semplice, nella terra» scrive Bergoglio nelle sue ultime volontà, svelate quasi in contemporanea al documento ufficiale di denuncia della sua morte, firmato dal direttore della Sanità vaticana, professor Andrea Arcangeli.
Ictus cerebrale, coma e infine collasso cardiocircolatorio irreversibile le cause della dipartita di Begoglio, così come comunicate nella Denuncia di morte di Sua Santità Francesco pubblicata dalla Santa Sede. Dopo i nove giorni di lutto previsti dal protocollo del Vaticano, la salma del Pontefice verrà quindi trasportata nella Basilica di Santa Maria Maggiore, luogo caro al Papa nel quale si era recato anche appena uscito dal ricovero al Policlinico Gemelli di Roma.
Le volontà testamentarie: «Un sepolcro semplice, nella terra»
«Sentendo che si avvicina il tramonto della mia vita terrena e con viva speranza nella Vita Eterna, desidero esprimere la mia volontà testamentaria solamente per quanto riguarda il luogo della mia sepoltura». Così inizia il testo datato 29 giugno 2022 e reso pubblico dalla Sala Stampa della Santa Sede. Nello stesso, il Pontefice affida le sue spoglie a colei alla quale ha sempre rivolto le sue preghiere prima e dopo ogni viaggio apostolico: Maria Santissima.
La richiesta è chiara: essere sepolto nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, nel loculo posto tra la Cappella Paolina – dove è custodita l’icona della Salus Populi Romani – e la Cappella Sforza. «Il sepolcro dovrà essere nella terra; semplice, senza particolare decoro e con l’unica iscrizione: Franciscus». Le spese saranno coperte da una donazione predisposta da un benefattore, sotto la supervisione di Monsignor Rolandas Makrickas, Commissario Straordinario del Capitolo Liberiano.
Nel suo saluto finale, Francesco affida anche un pensiero alla sofferenza vissuta negli ultimi anni di vita: «La sofferenza che si è fatta presente nell’ultima parte della mia vita l’ho offerta al Signore per la pace nel mondo e la fratellanza tra i popoli».
Le cause della morte: un lento declino
La denuncia ufficiale di morte, redatta dal professor Arcangeli, indica con precisione le cause cliniche del decesso avvenuto nella mattina del 21 aprile alle ore 7.35 nella residenza papale di Santa Marta. Il Pontefice è deceduto a seguito di ictus cerebri, coma e collasso cardiocircolatorio irreversibile, complicazioni insorte su un quadro clinico già compromesso.
Il Papa era infatti affetto da molteplici patologie croniche: insufficienza respiratoria acuta conseguente a una polmonite bilaterale multimicrobica, bronchiectasie multiple, ipertensione arteriosa e diabete di tipo II. Il decesso è stato certificato con registrazione elettrocardiotanatografica, a conferma di un irreversibile arresto delle funzioni vitali.
Il ricordo di un pontificato di prossimità
Con la sua morte, si chiude un’epoca segnata da gesti semplici e potenti, da una predicazione centrata sulla misericordia, dalla vicinanza ai poveri e agli ultimi. Il Papa venuto dalla fine del mondo ha scelto di riposare lontano dalle sontuose tombe papali vaticane, affidando il suo nome alla terra, con la sola iscrizione: Franciscus.
Una scelta in linea con il suo intero cammino pastorale: sobrietà, affidamento e servizio.