top of page
La Capitale _980x80.png
Edoardo Iacolucci

Un posto per ricominciare: inaugurate le tensostrutture per i senzatetto a Ostiense e Termini

Accoglienza, solidarietà e speranza: 110 posti letto tra Ostiense e Termini per chi vive in strada, al centro delle iniziative del Campidoglio per il Giubileo

Tensostruttura a Termini
Tensostruttura a Termini (La Capitale)

«Sono molto contenta. Io abitavo in una specie di magazzino vicino San Pietro.

Qui sto calda almeno, e sono tranquilla. Ancora sono un po' indebolita, e per il momento non mi muovo da qua».


A parlare è Margherita, viene dalla Polonia e da 33 anni vive a Roma.

Adesso è al caldo, all'interno della tensostruttura appena inaugurata a piazzale dei Partigiani, zona Ostiense.


La tensostruttura di Ostiense

funari
Barbara Funari (La C)

Settanta letti in tutto. Tutti pieni. Chi viene da Roma chi da altri parti del mondo. «Siamo molto felici del risultato - spiega l'assessora alle Politiche Sociali, Barbara Funari -. È un inizio, di un lavoro insieme che sarà tutto l'anno. Spero che chi oggi sta qui al caldo sia contento come noi, quindi siamo felici che state qui con noi oggi e nei prossimi giorni per dare una notizia di speranza, parola che questo Giubileo mette al centro della nostra città».


«Abbiamo una buona macchina dell'accoglienza - spiega Paolo Berti, coordinatore Area Marginalità Sociale di Medihopes e della struttura di Ostiense -. Abbiamo subito avuto le prime richieste di accoglienza, quindi una volta entrati come ente e ad oggi abbiamo già tutti i posti riservati».


Una volta accolti, ci sono i «passaggi dovuti: aprire le schede sociali e cominciare a immaginare il percorso di reinserimento nel tessuto della società» aggiunge Berti.


Tensostruttura di Ostiense
Tensostruttura di Ostiense, piazzale dei Partigiani (La C)

La struttura prevede un corpo centrale di 70 posti letto che sarà poi naturalmente messo a punto e prevede una zona donne e una zona uomini. C'è la zona mensa per colazioni, pranzi e cene «tutto caldo ovviamente» una precisazione dato il freddo polare degli ultimi giorni qui a Roma. «E poi - aggiunge Berti - ci sono prefabbricati per la zona bagni, sempre diviso per genere, anche con la possibilità di accesso disabili».


La struttura prevede quattro contratti applicativi. Il primo anno durerà per tutto il 2025 proprio per servizio giubilare: «Dopodiché già è pensata per poter essere estesa durante i periodi invernali per i prossimi tre anni. Il periodo d'accoglienza - puntualizza - viene concordato in base alle necessità dei singoli beneficiari del servizio attraverso anche il confronto con la direttrice esecutiva del contratto del Comune di Roma e la sala operativa sociale».


La tensostruttura di Termini

tensostruttura
Youssef, nella struttura di Termini (La C)

Delle due tensostrutture, l'altra sorge lì dove ce n'era più bisogno: alle spalle della stazione Termini, in via di Porta San Lorenzo, proprio all'interno degli spazi di Rfi. Qui ci sono più capannoni, due con i letti, con 40 posti totali, un altro è invece una sala mensa e poi uno per i servizi.


In un lettino c'è Youssef. Viene dal Marocco e vive a Roma dal 1992. Ha perso la stabilità abitativa con l'arrivo del Covid. Prima lavorava come chef de rang in un ristorante, ma la chiusura per la pandemia lo ha lasciato senza reddito e senza assistenza, non avendo contratto regolare: «Hanno cominciato a chiudere mezza giornata poi dopo un po' hanno chiuso proprio». Viveva in un appartamento: «L'ho pagato fino a che mi sono finiti i soldi». Dopo aver finito i risparmi, ha vissuto in un'appartamento ospite di un amico, ma alla sua morte improvvisa è stato costretto alla vita in strada.


È stato da poco dimesso dall’ospedale per una trombosi alla gamba, parla sdraiato nel suo lettino con un sorriso sul volto ed una luce in fondo agli occhi, nonostante le avversità del suo passato: «Sono appena uscito dall'ospedale, ho la trombosi alla gamba». Youssef è stato accolto in una struttura di Termini, dove può curarsi e trovare supporto vicino agli amici. Il suo desiderio è guarire, tornare a Marrakesh: vado a riposarmi un po' lì e riprendo un po' di forza» e con la forza una vita dignitosa e forse più stabile.


Anni di fatica, vita di strada e malattie tra diabete e trombosi, non gli tolgono la speranza e la gratitudine: «Ringrazio la città che ci ha messo un po' in sicurezza, tempo di riprendersi e trovare una buona uscita. Pace, tranquillità e salute. Mi raccomando... la salute è importante».


Gualtieri: «Chi ha più bisogno merita un sforzo maggiore»

Un posto per ricominciare: inaugurata una tensostruttura per i senzatetto a Ostiense, e una Termini
Roberto Gualtieri, alla tensostruttura di Termini (La C)

Ad esprimere la soddisfazione per la realizzazione di queste strutture il sindaco di Roma Roberto Gualtieri: «Portare fuori dalla strada, dal freddo 40 persone che oggi grazie a questo investimento hanno un letto, un luogo caldo, un'assistenza sociale e sanitaria, un luogo dove mangiare, servizi igienici, insomma una situazione dignitosa».


Tra Ostiense che ospita 70 persone e Termini, con i suoi 40 posti letto: «110 persone da ieri - sottolinea il sindaco -, non sono più al freddo e sono in un luogo caldo e riparato. Le stesse persone oggi sarebbero state qui fuori: credo sia sotto gli occhi di tutti l'importanza di questa misura».


Il sindaco rimane comunque consapevole che questo da solo «non risolve il problema delle persone senza fissa dimora, ma dà comunque un contributo molto concreto». Infatti l'accoglienza è 24 su 24. Le persone accolte rimangono qui tutto il giorno, ci sono i pasti, le docce, la possibilità di lavarsi con acqua calda.


«L'idea è che questi luoghi diventino anche luoghi di costruzione di solidarietà - aggiunge il sindaco -. Questo è un primo gradino, non solo un posto di accoglienza, ma l'auspicio è che aiuti a costruire percorsi di reinserimento e di sostegno alle persone». Un luogo che riesca ad «attivare la speranza che poi è la parola chiave al cuore del Giubileo. Finalmente un posto caldo che ci fa pensare alla possibilità di futuro».


Un Giubileo che secondo il sindaco non creerà una ulteriore frattura sociale che «esiste purtroppo da tempo». Il Campidoglio vuole proprio «che il Giubileo sia un'occasione per ricucire la società» e che «dimostri che tutti sono cittadini. Chi ha più bisogno merita un sforzo maggiore da parte delle istituzioni per farli sentire parte della nostra società». Quello che conta «non è solo il fatto che delle persone che altrimenti senza questa struttura in questo momento stavano in una tenda, su un marciapiede, una situazione davvero terribile».


Se queste persone hanno non solo un letto, un pasto caldo, ma anche la speranza di poter tornare «a essere persone visibili, non trattate come reietti, come scarti della società» allora «hanno più possibilità di reintegrarsi. Questo fa del Giubileo esattamente l’opposto di una cosa negativa» diventando «un grande momento positivo».


Tensostrutture, Miozzo: «Splendida iniziativa»

miozzo
Agostino Miozzo (C)

«Nei giorni e nelle settimane prossime -spiega il coordinatore dell’accoglienza per il Vaticano nominato su proposta di Gualtieri, Agostino Miozzo - un esercito di ragazzi di servizio civile e questa è una splendida iniziativa che è stata organizzata per i senza fissa dimora ma anche per altre iniziative: un gruppo splendido di giovani accompagnerà questa straordinaria operazione che durerà per tutto il Giubileo».




Comments


bottom of page