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Anita Armenise

Taxi, i sindacati ottengono un incontro con l'assessorato alla Mobilità: «L'inizio di nuovo dialogo»

La protesta nasce da una gestione della mobilità che, secondo i tassisti, è inefficiente per la risoluzione dei problemi strutturali della capitale

Il presidio del sindacato sotto l'assessorato alla Mobilità
Il presidio del sindacato sotto l'assessorato alla Mobilità

«Alla luce del presidio di oggi e delle numerose richieste abbiamo ottenuto un incontro con l'assessorato alla Mobilità». Oggi, martedì 26 novembre, i tassisti sono scesi in piazza per protestare contro l'immobilismo del comune di Roma. Diverse le ragioni alla base della protesta dei lavoratori del settore che hanno manifestato il proprio malcontento che nasce da in una serie di misure e decisioni che, secondo gli autisti, stanno rendendo il lavoro sempre più difficile e insostenibile.


Dopo l'incontro fissato un presidio informativo con la categoria

«Ci auguriamo che sia l'inizio di un nuovo dialogo, anche a beneficio dell'utenza che si rivolge a noi, dopo mesi di latitanza dell'amministrazione sui temi portati alla sua attenzione». Dopo l'incontro con l'assessorato, che avverrà giovedì 28 novembre, i sindacati informeranno la categoria durante un presidio fissato e autorizzato per giovedì dalle 15 alle 16, in via Capitan Bavastro. «In quella sede aggiorneremo i presenti sulle risposte alle nostre richieste», fanno sapere dal sindacato Usb-taxi.


Giubileo: una via Crucis per i taxi

La protesta nasce da una gestione della mobilità che, secondo i tassisti, è inefficiente nella risoluzione dei problemi strutturali della capitale. La mancanza di una vera lotta contro l’abusivismo, che «leva lavoro a chi è regolarmente autorizzato ad operare nel settore - spiega Giampiero Rocca, tassista di Usb- taxi -, come gli Uber, che fanno il nostro lavoro di piazza, nonostante i divieti della normativa». Una rete di trasporto pubblico che non soddisfa le esigenze di una città che cresce in termini di abitanti e flussi turistici. 


Le corsie preferenziali, pensate per agevolare il trasporto pubblico e il lavoro dei taxi, sono diventate un intrico di ostacoli che rende ancora più difficile la circolazione. Un mancato sviluppo delle postazioni taxi «che negli ultimi mesi sono in sofferenza, perchè sono state soppresse o ridotte di capienza, senza motivazioni o un'alternativa adeguata», spiega il sindacalista.


«Molte svolte a noi non sono consentite per entrare nel parcheggio stazione Termini, consentito all’Atac. Invece noi dobbiamo fare dei giri enormi per entrare nel parcheggio taxi, in una stazione che è la seconda d’Europa in cui transitano mezzo milione di passeggeri al giorno, per il quale siamo preoccupati».

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