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Redazione La Capitale

Stupratore seriale, per la Cassazione Borgese deve andare in carcere

Stupratore seriale a Roma, disposto il carcere per Borgese. La Cassazione ha respinto istanza difensori dopo la decisione del Riesame

Simone Borgese
Simone Borgese

Disposto il carcere per Simone Borgese, accusato di una violenza sessuale nei confronti di una studentessa, avvenuta l'8 maggio scorso nella Capitale, e già condannato per altri due episodi di abusi.


Per l'uomo, che si trovava da giugno agli arresti domiciliari su disposizione del gip di Roma, la Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso dei difensori che avevano impugnato la decisione del tribunale del Riesame che, a sua volta, aveva accolto l'appello presentato dalla Procura sulla richiesta di misura cautelare in carcere.


La condanna

Il 39enne aveva finito di scontare una condanna a sette anni e mezzo di carcere per violenza sessuale compiuta l'8 maggio del 2015 ai danni di una tassista. Il gip aveva disposto gli arresti domiciliari, la procura, invece, aveva chiesto il carcere.


Nell'ordinanza cautelare emessa per la violenza ai danni di una studentessa, il giudice afferma che sussiste il «concreto pericolo» che Borgese commetta «delitti della stessa specie di quello per cui si procede». Un pericolo «desumibile dalle modalità delle condotte, che dimostrano la volontà di sopraffazione dell'uomo»


All'uomo è contestata la violenza sessuale aggravata per l'episodio avvenuto sei mesi fa. Una serialità che non fa escludere agli inquirenti la possibilità che l'uomo sia autore di altri episodi simili, per cui le indagini sono tuttora in corso. L'ultima violenza è infatti simile a quella di 11 anni fa, anche riguardo la zona, sempre molto isolata, che è stata scelta.


Stupratore seriale. L'8 maggio scorso, infatti, aveva fatto salire sulla sua auto, con la scusa di chiedere indicazioni stradali, una studentessa che stava aspettando l'autobus in via della Magliana.

L'ha avvicinata con la scusa di chiederle informazioni stradali, con il telefono scarico, e l'ha convinta a salire in auto.


Secondo quello che è emerso dalle indagini, la studentessa sorpresa e vedendolo in difficoltà, si è fidata ed è salita in macchina. A quel punto ha iniziato ad assumere comportamenti sempre più insistenti, ha poi raggiunto una zona isolata costringendola alla violenza. L'ha riaccompagnata infine nei pressi di Villa Bonelli.


La ragazza si è prima confidata con un'amica poi ha raccontato tutto ai genitori. Grazie alla descrizione fornita agli agenti e all'analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza, che puntano sul percorso si è arrivati a lui. L'uomo l'aveva riaccompagnata poi nei pressi di Villa Bonelli, dove la ragazza si è prima ha raccontato il tutto ad un'amica poi ai genitori.


Cassazione: «Borgese in carcere»

La giovane aveva poi sporto denuncia e con la descrizione fornita agli agenti e alle immagini delle telecamere di videosorveglianza, si è arrivati a lui.


Adesso come deciso dalla Cassazione, Borgese è andato in carcere.


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