Stadio Flaminio, l'ex sindaco di Roma Rutelli: «Assurdo l'ampliamento a 50mila posti»
L'affondo di Francesco Rutelli intervistato a Radio Laziale che ha detto la sua sul progetto di ampliamento dello stadio Flaminio
«Solo una totale ignoranza della realtà romana, oltre che irresponsabilità urbanistica, possono far venire l'idea di trasformare lo Stadio Flaminio in un'arena per concerti, perché il business è questo, mica il calcio, da 50mila posti». È un fiume in piena l'ex sindaco di Roma Francesco Rutelli a Radio Laziale, nel commentare l'eventualità di un'allargamnto dell'impianto progettato da Nervi: «In un raggio di poche centinaia di metri - continua -, si è già deciso di trasformare le caserme abbandonate di via Guido Reni, proprietà di Cassa depositi e prestiti, in un vasto sviluppo immobiliare per oltre 45mila metri quadri (in aggiunta, è previsto un singolare Museo naturalistico voluto dal Comune) e si è deliberato di quasi raddoppiare le strutture del Maxxi».
Un'area urbana quella del Flaminio, che secondo l'ex sindaco della Capitale è «priva di infrastrutture di mobilità moderne e decenti e priva di parcheggi e quelli che ci sono bastano per le sole attività dell'Auditorium, che sarebbe anche danneggiato dai concerti di massa adiacenti. Il vecchio Flaminio era autorizzato per 24mila posti. Ma allora - precisa Rutelli - non c'era l'Auditorium, non c'era il Maxxi 1 e 2, né il nuovo grande sviluppo di via Reni».
L'ex sindaco di Roma paragona poi il progetto di Stadio della Roma a Pietralata per cui «una volta risolti alcuni problemi locali come l'accessibilità per l'ospedale Pertini, ha buone infrastrutture, metro, treni, pullman e bus» e lo stadio Flaminio che invece una volta «raddoppiato porterebbe paralisi permanente ai quartieri, con un impatto insostenibile sulla viabilità tra Corso Francia, l'attacco di Cassia e Flaminia, i Lungotevere e così via. Ovviamente - conclude Rutelli -, con la presa in giro della falsa promessa che magari fra trent'anni arrivi la linea C della metro».
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