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Stadio Flaminio: il progetto della Lazio incontra la resistenza dei residenti

  • Immagine del redattore: Rebecca Manganaro
    Rebecca Manganaro
  • 28 gen
  • Tempo di lettura: 2 min

Il futuro del Flaminio accende il dibattito: timori dei residenti su traffico, parcheggi e possibili disordini legati al progetto di ampliamento per ospitare i tifosi biancocelesti

Stadio Flaminio
Stadio Flaminio

Il progetto di Claudio Lotito per trasformare lo Stadio Flaminio in una moderna casa per i tifosi della Lazio si scontra con diverse resistenze. Accanto all’alternativa proposta dalla Roma Nuoto, che prevede un uso più soft della struttura, si sono sollevate le voci di preoccupazione di un comitato di residenti del quartiere.


Un volantino contro il progetto Lotito

Nelle cassette postali del Flaminio è apparso, nei giorni scorsi, un volantino di quattro pagine firmato da Giulio Castelli, portavoce di un «costituendo comitato» di cittadini. Il documento evidenzia le criticità del progetto promosso da Lotito, già accolto con favore dal sindaco Gualtieri. Il volantino, indirizzato anche al Campidoglio e all’assessorato allo sport, denuncia i rischi per viabilità, sicurezza e vivibilità del quartiere.


Una storia di trasformazioni e cambiamenti

Il volantino ripercorre la storia dello Stadio Flaminio, costruito nel 1911 per l’Expo e successivamente rinnovato nel 1927 e nel 1957, quando venne demolito per far posto all’attuale struttura progettata dallo studio Nervi. All’epoca, la zona era quasi priva di traffico, con ampi spazi di parcheggio disponibili. Oggi, invece, il contesto è cambiato radicalmente, con un flusso automobilistico decuplicato e poche aree idonee alla sosta.


Viabilità e parcheggi insufficienti

Secondo il comitato, il traffico attuale e la mancanza di parcheggi adeguati rappresentano ostacoli insormontabili. Le poche aree disponibili nei pressi dello stadio – come i 10.500 metri quadrati tra via Dorando Pietri e via dell’Auditorium (400 posti auto) o i 4.000 metri quadrati sotto lo svincolo tra viale Pilsudski e il viadotto di Corso di Francia (150 posti auto) – non sarebbero sufficienti a gestire l’afflusso di 50.000 tifosi.


La paura per i tafferugli tra le abitazioni

Un’altra preoccupazione riguarda la sicurezza. «Possiamo immaginare il caos e i tafferugli, con lanci di lacrimogeni, che si verificherebbero tra edifici residenziali ed esercizi commerciali», si legge nel volantino. I comportamenti violenti di alcune frange di tifosi rappresentano una minaccia per la tranquillità del quartiere.


Il progetto alternativo della Roma Nuoto

Il comitato si schiera invece a favore del progetto proposto dalla Roma Nuoto, che prevede l’uso dello stadio per attività meno impattanti, come il calcio dilettantistico e sport «non invasivi». Questo progetto, sottolineano i residenti, consentirebbe un uso condiviso della struttura, con benefici per il quartiere e per tutti i cittadini romani.

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