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Stadio Flaminio, la Giunta boccia il progetto Roma Nuoto: troppi spazi commerciali e capienza ridotta

  • Immagine del redattore:  Redazione La Capitale
    Redazione La Capitale
  • 6 giorni fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Dopo il ricorso al TAR presentato da Roma Nuoto, il Campidoglio respinge ufficialmente la proposta: «Non valorizza la vocazione sportiva dello stadio». Resta in attesa di valutazione il piano della Lazio

stadio flaminio
Stadio Flaminio. Fonte: Google Maps

Il futuro dello Stadio Flaminio continua a rimanere incerto. Dopo settimane di tensione, la giunta capitolina ha ufficialmente bocciato il progetto di riqualificazione presentato da Roma Nuoto, stabilendo che non sussiste il pubblico interesse per la proposta.


Il provvedimento arriva dopo che la stessa società sportiva aveva già presentato un ricorso al TAR del Lazio, contestando l'inerzia del Comune sulla dichiarazione di pubblico interesse nonostante il parere favorevole della Conferenza dei servizi. Tuttavia, con la delibera approvata all'unanimità, il Campidoglio ha chiuso definitivamente la porta al progetto.


Le motivazioni del Comune

La decisione della Giunta si fonda su diversi aspetti critici. «La proposta non restituisce alla città la funzione primaria per la quale la struttura è stata progettata, quella di Stadio», si legge nel documento ufficiale. Inoltre, la riduzione della capienza da 42.000 a 7.500 posti e l’introduzione di ampie aree commerciali (2.500 mq di superficie destinata alla vendita) avrebbero snaturato l’identità dell’impianto.


Roma Nuoto proponeva infatti un utilizzo polifunzionale dello stadio, con la realizzazione di una piscina olimpica, una palestra, campi da padel e un palazzetto del ghiaccio, ma per l'amministrazione questo tipo di intervento non avrebbe arricchito l'offerta sportiva della zona, già ben dotata di strutture grazie all’eredità delle Olimpiadi del 1960.


Il confronto con il progetto della Lazio

Parallelamente, resta in attesa di valutazione il piano presentato dalla Lazio, che prevede un ampliamento della capienza fino a 50.000 posti tramite la costruzione di un secondo anello e una copertura esterna. Un progetto più ambizioso, che ha incluso la presentazione di un dettagliato piano economico-finanziario da 500 pagine.


Tuttavia, anche la proposta biancoceleste è ancora in fase di stallo, in attesa del via libera della Conferenza dei servizi.


Con il ricorso al TAR già in corso e il mancato riconoscimento del pubblico interesse per la proposta Roma Nuoto, il destino del Flaminio rimane dunque sospeso. Mentre il dibattito prosegue, la storica struttura resta in attesa di un piano di riqualificazione che possa finalmente restituirle una funzione centrale nella vita sportiva della capitale.

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