Stadio della Roma, un agronomo certifica la presenza del bosco che «r-esiste»
La consulenza di un agronomo interpellato dai comitati contrari allo stadio ha evidenziato nuove prove sostenendo la battaglia di coloro che si battono per far valere i vincoli legali relativi alla protezione ambientale del sito
Una consulenza di uno specialista ha confermato l'esistenza di un'area boschiva nella zona di Pietralata, dove è previsto il nuovo stadio della squadra giallorossa. Questa dimostrazione potrebbe mettere a rischio la costruzione dell'impianto, già al centro di un'indagine della procura. La consulenza è di un agronomo, interpellato dai comitati contrari allo stadio, ha infatti evidenziato nuove prove, sostenendo la battaglia di coloro che si battono per far valere i vincoli legali relativi alla protezione ambientale del sito.
Lo studio di fattibilità: «Copiosa documentazione sulle aree boschive»
L’agronomo dei comitati, Massimiliano Frattale, ha confermato, certificandola, la presenza di 15mila metri quadrati di bosco, un’area equivalente a circa 1,5 ettari, proprio nel punto destinato alla curva sud dello stadio.
Questa scoperta attiva automaticamente le normative regionali, non scavalcabili dal comune, in materia di tutela ambientale, come previsto dalla legge regionale 39/2002, imponendo vincoli stringenti per salvaguardare la biodiversità. Si parla di un'area tutelata «ope legis», come ribadito da Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde, e Filiberto Zaratti, deputati di Alleanza e Verdi e Sinistra.
Un altro elemento su cui si basa la battaglia dei comitati è rappresentato nello studio di fattibilità presentato, dove il dirigente del dipartimento Pianificazione, strategica e Governo del territorio, Alessio Argentieri aveva evidenziato già nel dicembre 2022 la presenza di aree boschive e arbustive. «Sulla base della copiosa documentazione prodotta si rileva in via preliminare la presenza nell’area di progetto di aree arbustive e boschive (Uso attuale del suolo) ovvero di vegetazione a cespuglieto e aree incolte (Tavola C30 della Relazione) e esistenza di pascoli rocce e aree nude (Beni del patrimonio naturale - Tavola C PTPR)», si legge nel documento.
Se queste zone fossero state ufficialmente catalogate come bosco, il progetto avrebbe potuto ricevere un parere differente, soprattutto considerando che la legge prevede verifiche obbligatorie per aree superiori a tre ettari.
Stadio della Roma, l'indagine della procura per falso in atto pubblico
Nel frattempo è in corso un indagine condotta dalla procura, che ha richiesto la nomina di tecnici al fine di perimetrare l'intera area per chiarire se l'identificazione del bosco sia stata omessa o ignorata dal Campidoglio nel processo di approvazione del progetto del nuovo stadio della Roma. E la consulenza di Frattale ha fornito per la prima volta una certificazione ufficiale sulla presenza del bosco, che potrebbe avere implicazioni legali e un peso nell'indagine.
I vigili urbani sono stati incaricati di delimitare l'area interessata, e la procura probabilmente nominerà un agronomo per verificare le conclusioni di Frattale. Se confermate, queste evidenze potrebbero mettere in discussione il comportamento del dipartimento Ambiente del Comune, che avrebbe potuto prevenire la situazione con verifiche più accurate.
Tamburrano (M5S): «Giù le mani dal bosco di Pietralata»
«Per la prima volta la sua esistenza è attestata nero su bianco e ci saranno probabilmente ulteriori accertamenti in questo senso. Finché non saranno compiuti, va congelato l’iter per costruire lo stadio al posto del bosco», ha detto l’europarlamentare romano Dario Tamburrano, M5S, alla notizia che il fascicolo della procura su bosco e stadio si è arricchito della relazione attraverso la quale un agronomo cui si è rivolto il comitato di quartiere ha asseverato che il bosco stesso esiste anche secondo i criteri della burocrazia.
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