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Sport e diritti umani, Elena Linari premiata da Amnesty per il suo impegno contro discriminazioni e sportwashing

Redazione La Capitale

L’esempio della calciatrice da sempre pronta a mettersi in gioco: «Espormi e metterci la faccia è qualcosa in cui credo molto». Menzioni speciali alla nuotatrice Benedetta Pilato e alla squadra di pallacanestro di Castel Volturno Tam Tam Basket

Elena Linari premio amnesty.

Amnesty International Italia e Sport4Society hanno conferito il premio "Sport e diritti umani" 2025 a Elena Linari, calciatrice dell'As Roma e della Nazionale italiana, per il suo costante impegno nella tutela dei diritti umani e nella lotta contro ogni forma di discriminazione.


Durante la cerimonia, svoltasi presso la Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi) a Roma, sono state assegnate anche due menzioni speciali alla nuotatrice Benedetta Pilato e alla Tam Tam Basket, realtà sportiva di Castel Volturno impegnata nell'inclusione sociale.


Un impegno che va oltre il calcio

Linari ha sempre usato la sua voce per denunciare le disuguaglianze e promuovere l'inclusione. È stata una delle cento calciatrici di tutto il mondo a firmare una lettera alla FIFA per opporsi agli accordi con il regime dell'Arabia Saudita, criticando lo sportwashing e sottolineando la responsabilità degli atleti nel difendere i valori fondamentali dello sport.


Nel ricevere il premio, la calciatrice ha dichiarato: «Espormi e metterci la faccia è qualcosa in cui credo molto. Il calcio ha il potere di accendere i riflettori su esempi umani autentici. Noi sportivi abbiamo la responsabilità di trasmettere valori come semplicità, inclusività ed empatia».


La crescita del calcio femminile e il ruolo della Roma

Nel suo intervento, Linari ha parlato anche del movimento femminile nel calcio e del percorso intrapreso dalla Roma: «Sappiamo purtroppo delle grandi disparità e discriminazioni che esistono, non solo tra uomini e donne, ma anche rispetto all’orientamento sessuale o alla religione. Tuttavia, nel calcio femminile c'è una grande unità per far emergere queste differenze e per far capire che dietro c’è un vero movimento».


Dal suo arrivo nella Roma nel 2021, Linari ha visto una crescita esponenziale del progetto: «La società ha dimostrato di credere realmente nel calcio femminile, investendo nelle giovani e creando un ambiente in cui sempre più donne fanno parte degli staff. È un segnale concreto del cambiamento».


Premiate anche Benedetta Pilato e Tam Tam Basket

Oltre a Linari, Amnesty International ha riconosciuto il valore di altre due realtà sportive. Benedetta Pilato ha ricevuto una menzione speciale per il suo spirito positivo e la capacità di ispirare i giovani atleti. In un videomessaggio, la nuotatrice ha detto: «Capisco le difficoltà dei giovani sportivi.

Anch’io le ho affrontate, ma continuo a credere nei miei sogni e a puntare sempre in alto».


La seconda menzione è andata a Tam Tam Basket, squadra di Castel Volturno che offre opportunità ai giovani di seconda generazione, superando le barriere economiche e burocratiche. Il co-fondatore Massimo Antonelli ha ribadito l’importanza dello sport come strumento di inclusione: «Abbiamo fatto sì che lo sport fosse aperto a tutti e tutte, senza distinzioni».


Un premio per dare voce ai diritti

Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International, ha sottolineato l'importanza del premio: «L'obiettivo è rendere noti i gesti di atleti e realtà che si impegnano per i diritti. In questi sette anni abbiamo raccontato storie importanti, come quella di Pietro Aradori, Claudio Ranieri ed Elena Linari».


Un riconoscimento che conferma come lo sport possa essere molto più di una competizione: può essere un megafono per la giustizia e per il cambiamento sociale.

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