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  • Redazione La Capitale

Femminicidio a Casetta Mattei: Manuela Petrangeli uccisa a colpi di fucile

La 50enne è stata colpita da alcuni colpi di arma da fuoco, ed è deceduta nonostante i tentativi di rianimazione da parte del 118: intervenuti sul posto i carabinieri



È morta a pochi metri dalla casa di cura Villa Sandra in cui lavorava Manuela Petrangeli, la fisioterapista 50enne (e non 40enne come detto in un primo momento) uccisa a colpi di fucile in via degli Orseolo 36, in zona Casetta Mattei. L'ex compagno Gianluca Molinari, un uomo di 53 anni, si è costituito subito dopo in una caserma dei carabinieri, consegnando l'arma con cui avrebbe compiuto l'omicidio. Secondo una prima ricostruzione degli investigatori, i due si erano lasciati da 3 anni e avevano avuto un figlio, che attualmente ha 9 anni. E proprio per tutelare il bambino, stando alle ipotesi degli investigatori, la donna avrebbe evitato di denunciare il suo ex alle forze dell'ordine. Sull'omicidio la procura di Roma ha aperto un fascicolo, coordinato dai pm del pool antiviolenza.


Le colleghe: «Lui ha mirato al petto»

«Era appena uscita dal lavoro, Manuela aveva appena attaccato col figlio, gli aveva detto 'amore, adesso mamma viene a prenderti', con una collega stava andando a riprendere la macchina quando l'ex compagno le si è accostato con la sua smart. L'ha prima colpita a un braccio, lei è corsa via, ha provato a ripararsi dietro a un'auto parcheggiata, ma poi lui ha mirato al petto e non c'è stato più nulla da fare», è il racconto fatto da due colleghe della donna, che parlano di un'aggressione inaspettata: «Mai avremmo immaginato una cosa del genere perché mai ci aveva raccontato di liti o situazioni difficili. Erano separati da circa tre anni, ma nessuna crisi. È solo l'ennesimo, terribile, femminicidio».


Celli: «Necessario rafforzare la rete di protezione»

Sull'episodio si è espressa anche Svetlana Celli, presidente dell'assemblea capitolina: «Sgomento e rabbia per il brutale femminicidio avvenuto oggi a Roma in zona Portuense. La vittima, Manuela Petrangeli, è stata uccisa a colpi d'arma da fuoco dal suo ex compagno. Una pura follia, un nuovo caso di una strage che non conosce limiti», ha detto Celli, aggiungendo: «Non bastano più indignazione e condanna, è necessario rafforzare la rete di protezione e di supporto a tante donne vittime di violenze e soprusi. La libertà e la dignità delle donne non possono essere pagate con la vita e nessuna relazione deve e può trasformarsi in paura e sopraffazione».


Cgil: «La violenza sulle donne è un fenomeno strutturale»

Le fa eco la nota diffusa dalla Cgil di Roma e del Lazio: «Esprimiamo tutta la nostra rabbia e indignazione per il femminicidio di Manuela Petrangeli, fisioterapista di Villa Sandra, uccisa dall'ex nei pressi del suo luogo di lavoro, a fine turno, mentre stava per ritornare a casa. Un altro nome che si aggiunge alla lunga lista di una strage intollerabile che deve avere fine. Non ci stanchiamo di ripeterlo: non c'è nulla di episodico. La violenza maschile sulle donne è un fenomeno strutturale della nostra società. Servono maggiori interventi normativi a supporto delle donne per metterle in condizione di uscire in sicurezza da relazioni e contesti violenti ma serve anche una svolta per superare la cultura patriarcale e misogina».



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