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Sono in arrivo i 180milioni per il Quarticciolo

Anita Armenise

Dal potenziamento della mobilità alle aree verdi, gli interventi prevedono il miglioramento del decoro urbano e il risanamento delle strutture edilizie esistenti al Quarticciolo

quarticciolo

Via libera del Governo ai fondi per il Quarticciolo. Si tratta di 180 milioni che sono stati stanziati per la «riqualificazione urbana e sociale» dopo che il consiglio dei ministri ha approvato il «Piano straordinario per gli interventi infrastrutturali e di riqualificazione sociale», destinato a migliorare le condizioni di quartieri in diverse città italiane. Il Quarticciolo, nel cuore del V municipio, sarà il beneficiario per Roma.


Gualtieri: «Un'ottima notizia»

Dal potenziamento della mobilità alle aree verdi, gli interventi prevedono il miglioramento del decoro urbano e il risanamento delle strutture edilizie esistenti, l'aumento della sicurezza con l'installazione di nuovi sistemi di videosorveglianza. Il miglioramento delle infrastrutture scolastiche, dagli asili alle scuole secondarie, fino ai centri sportivi e alle palestre, il rifacimento delle strade e la modernizzazione delle reti infrastrutturali.


La spesa complessiva dei 180milioni di euro sarà suddivisa in tre anni: 100 milioni nel 2025, 50 milioni nel 2026 e 30 milioni nel 2027. Il piano prevede poi la possibilità di integrare ulteriori risorse provenienti da enti locali, istituzioni nazionali o regionali. «Un'ottima notizia», secondo il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, perché il piano contiene «interventi concreti e necessari per riqualificare il quartiere».


Quarticciolo, l'alternativa delle realtà sociali

Diverse le associazioni locali, tra cui Quarticciolo Ribelle, che da quando il quartiere è stato inserito nel decreto emergenza, si sono espresse contro l’applicazione del famigerato modello Caivano, considerato un approccio meramente repressivo che non tiene conto delle specificità territoriali. Per queste realtà, la vera rigenerazione del quartiere deve partire dal basso, attraverso il rilancio dell’economia locale e il rafforzamento dei servizi sociali.


Un'idea che si inserisce in un contesto più ampio, che combina protesta e proposta. Da un lato, l’opposizione alla gestione centralizzata e repressiva degli interventi governativi, dall’altro, la costruzione di un’alternativa basata su esperienze virtuose già attive nel quartiere, come il doposcuola e la palestra popolare. Le associazioni locali stanno lavorando per sviluppare un modello economico sostenibile, in grado di sottrarre terreno alla criminalità e promuovere la partecipazione attiva dei residenti.


La lotta contro gli sgomberi

Nel frattempo prosegue la battaglia per le case popolari dopo gli sgomberi del 25 febbraio, per cui gli attivisti hanno chiesto l’istituzione di un tavolo interistituzionale con il comune di Roma e la Prefettura, per fermare gli sgomberi almeno fino all’ampliamento dei criteri della sanatoria. «Trasformare un’emergenza in un’opportunità», è la richiesta degli abitanti.




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