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Anita Armenise

Smartphone e social vietati agli adolescenti, i genitori: «Siamo d'accordo, ma il problema è culturale»

Aggiornamento: 19 set

Una grande quantità di psicologi, pedagogisti e insegnanti sono preoccupati per gli effetti che l’uso quotidiano di uno smartphone prima dei 14-15 anni può avere sullo sviluppo di un essere umano

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«In generale sono d'accordo con il divieto degli smartphone, ma il problema è culturale». Una petizione, diventata virale, chiede di vietare l'uso dello smartphone ai minori di 14 anni e i social agli under 16. Tra i firmatari ci sono pedagogisti esperti dell'età evolutiva, ma anche attori, musicisti e personaggi del mondo dello spettacolo. A lanciarla è stato il centro pedagogico per la gestione e l'educazione dei conflitti e, nel giro di poche ore, ha già superato le cinquemila firme, tra cui quelle di Paola Cortellesi, Luca Zingaretti, Stefano Accorsi, Edoardo Leo. 


Smartphone vietati agli adolescenti, «Serve sensibilizzare»

Il pedagogista Daniele Novara e lo psicoterapeuta Alberto Pellai hanno sposato il divieto ministeriale di utilizzo degli smartphone in classe fino alla terza media, anche se utilizzato per scopi didattici. «Chiediamo al governo italiano di impegnarsi per far sì che nessuno dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze possa possedere uno smartphone personale prima dei 14 anni e che non si possa avere un profilo sui social media prima dei 16», si legge nell'appello di cui sono primi firmatari il pedagogista Daniele Novara e lo psicoterapeuta Alberto Pellai.


«Il mondo mamme è molto diviso. Io sono d'accordo nel vietare i cellulari sotto una certa soglia di età, ma se poi i genitori danno i propri telefoni ai ragazzi, al ristorante ad esempio, siamo da capo a dodici. Infatti il problema è culturale, per questo si dovrebbe lavorare sulla sensibilizzazione», racconta Giulia, mamma di Gabriele, un bambino di 9 anni.


Una mamma, «Si impazzisce senza dare il telefono, ma abbiamo valutato pro e contro»

Una grande quantità di psicologi, pedagogisti e insegnanti sono preoccupati per gli effetti che l’uso quotidiano di uno smartphone prima dei 14-15 anni può avere sullo sviluppo di un essere umano. Si parla di danni a livello cerebrale rendendo più complicate concentrazione e comprensione, ostacola la sana socializzazione con i coetanei, crea una dipendenza tecnologica da cui è difficile liberarsi.


«Io sono totalmente a favore - racconta Denise, mamma di due bambini, uno di 6 e uno di appena 3 anni - ma chi applica regole restrittive sui telefoni si trova con un figlio emarginato. I miei figli sono piccoli ma non hanno mai avuto un telefono in mano da me, neanche al ristorante. Si impazzisce senza dare il cellulare, ma metto sul piatto della bilancia i pro e i contro. Non è una cosa semplice».


«Il primo passo dovrebbe esserlo toglierlo dalle scuole. Infatti se ci fosse una legge che vieta i telefoni per tutti i bambini non ci sarebbero differenze. E molti genitori non hanno voce in capitolo sulle limitazioni dell'utilizzo. Non veniamo ascoltati. C'è una mia amica che chiama la figlia "monomano", perché uno dei sui arti è sempre occupato. Quindi se non riescono i genitori deve riuscire lo Stato», conclude Diana, mamma di due figlio di 7 anni e una di 12.

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