Sit-in in per l'Ucraina a Roma, Calenda: «L'Europa deve ritrovare dignità e forza»
Aggiornamento: 1 ora fa
Azione: «Oltre 10mila persone in piazza per Zelensky, Europa e Ucraina». Interventi tra gli altri anche di esponenti Pd, +Europa, Radicali. Mobilitazione per l’Europa in piazza Santissimi Apostoli

Oltre 10.000 persone in tutta Italia per le manifestazioni convocate da Azione a sostegno del presidente ucraino Zelensky e per gli Stati Uniti d'Europa, secondo il partito stesso. Nella Capitale oltre 3.000 partecipanti riempiono piazza Santissimi Apostoli.
Ad intervenire proprio il segretario di Azione, Carlo Calenda, il segretario di Più Europa, Riccardo Magi, i parlamentari del Partito democratico Andrea Casu, Filippo Sensi, Pier Ferdinando Casini e Piero De Luca, Patrizia De Grazia di Radicali Italiani, Luigi Marattin, presidente di Orizzonti Liberali, Giuseppe Benedetto, presidente della Fondazione Einaudi e Luca Aniasi, della Federazione italiana Associazioni partigiane.
«Da questa piazza arriva la richiesta al governo di essere netto: siamo europei, non siamo con un piede da un lato e dall'altro senza prendere una decisione». È un convinto Carlo Calenda, in piazza Santi Apostoli, a Roma, prima dell'inizio del sit-in in favore dell'Ucraina. «Siamo qui per dire agli ucraini che non sono soli e che ci siamo stancati di vedere una Ue divisa che parla lingue diverse, che va in pellegrinaggio da Trump a compiacerlo. Pensiamo che sia il tempo che gli Stati uniti europei rispondano con durezza anche sui dazi e - aggiunge- investendo in una difesa europea che preservi la libertà».
Il presidente degli Usa Donald Trump secondo Calenda «vuole tornare a fare soldi con la Russia, prendere i Paesi europei, estrarre investimenti, risorse, vendere il gas a prezzo elevato. Non ha una strategia che non sia predatoria e dobbiamo prenderne atto. Prendere atto che gli europei sono soli, e sono l'ultima trincea della democrazia liberale insieme ai canadesi a cui l'Occidente può fare riferimento»
Calenda: «Ogni giorno sarà una battaglia»
«È un giorno importante per noi perché ci vediamo per dire che ci siamo stancati di vedere leader europei e ucraini bullizzati da Trump e Putin e che l'Europa deve ritrovare dignità e forza, altrimenti
verrà schiacciata. Serve una mobilitazione immediata, urgente, questa iniziativa andava fatta, non importa se verrà o no tanta gente, non è possibile vedere quanto accade nella Sala Ovale e stare sul divano, senza agire. Ogni giorno sarà una battaglia», aveva dichiarato il senatore e segretario di Azione Carlo Calenda in mattinata durante il congresso romano del partito, evento che ha sancito l’elezione di Alessio D’Amato come nuovo segretario.
Scudo democratico e interferenze nei processi politici
Nel corso del congresso, Calenda ha annunciato: «Presenteremo una norma sullo scudo democratico per rilevare le interferenze a tutti i livelli sui processi democratici», ribadendo l’impegno del partito a proteggere la democrazia contro attacchi esterni e interni.
In una nota pungente, riferendosi a Salvini, ha aggiunto: «Beve vodka a Mosca il cretino».
Il ruolo dell’Europa e la fragilità della democrazia
Il discorso ha messo in luce l’urgenza di un rinnovato impegno politico, in particolare in un momento in cui la democrazia appare fragile.
«Dobbiamo ripartire dalla capacità della politica di risolvere le questioni - ha proseguito Calenda - noi siamo saldamente europeisti. La democrazia è un sistema fragile, è come se in questi anni non fosse riuscita ad incidere, è uno dei momenti più difficili. Nessuno ha mai visto accadere quanto stiamo vedendo: una pletora di presidenti del consiglio di paesi europei che vanno a chiedere qualcosa a Trump, un bullo che rappresenta un'oligarchia e a cui si risponde con la forza. L'Europa è un sistema di valori anche economici e politici, non ce lo ricordiamo più».
Azione politica e necessità di una risposta chiara
Il leader di Azione ha concluso con un appello alla mobilitazione politica e morale, sottolineando l’importanza dell’azione collettiva:
«Le tragedie accadono quando le persone chiudono gli occhi. Dobbiamo agire, nella politica come nella storia, trovando gli spunti per una mobilitazione, una riscossa politica e morale. È una strada difficile, esistono, vedo, esercizi retorici dei popolari in maggioranza che sono imbarazzanti. Ma bisogna decidere e rispondere chiaramente: 'Lo fai il nucleare sì o no? Aumenti le spese militari? L'Europa è se ha un esercito comune o non è. Voglio un'Europa che sia una potenza, con chi ci sta e gli altri fuori dalle palle, a partire dagli ungheresi. Siamo a presidio della dignità europea che in questo momento viene violata. Ma ricordate, non siamo vassalli di nessuno».
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