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Anita Armenise

Sgominata la «banda dello spurgo»: provocavano danni estorcendo e truffando per oltre 1milione l’anno

Giunti sul posto, i «tecnici» aggravavano volutamente la situazione, provocando l'inondazione degli appartamenti con liquami, rendendo impossibile per le vittime rifiutare un intervento d'emergenza

spurgo

La banda si presentava come una rispettabile ditta di spurghi, pubblicizzando online interventi urgenti. Giunti sul posto, i «tecnici» aggravavano volutamente la situazione, provocando l'inondazione degli appartamenti con liquami, rendendo impossibile per le vittime rifiutare un intervento d'emergenza. Per questo la polizia di frontiera di Fiumicino, sotto il coordinamento della procura ha arrestato 13 persone accusate di associazione per delinquere finalizzata a estorsioni e truffe aggravate. L'operazione ha smantellato un'organizzazione criminale che operava tra Roma e provincia, sfruttando un falso servizio di spurgo fognario per truffare ed estorcere denaro a ignari cittadini.


Il modus operandi della banda dello spurgo

La tariffa veniva calcolata con metodi fantasiosi, raggiungendo cifre astronomiche, anche di migliaia di euro. L'operazione, avviata nel 2022, ha portato a 13 arresti, 11 in carcere e 2 ai domiciliari, il sequestro preventivo di quasi 100.000 euro in contanti, gioielli, diamanti, orologi di lusso e una vettura di alta gamma per un totale di 21 episodi di truffa documentati e 30 denunce raccolte.


Le indagini hanno evidenziato che i membri dell'organizzazione non dichiaravano redditi legittimi e si dedicavano sistematicamente ad attività criminali, mostrando spietatezza e arroganza, soprattutto nei confronti delle persone più fragili. In caso di rifiuto al pagamento, le vittime subivano minacce o violenze fisiche da parte degli operai, spesso scelti proprio per i loro precedenti penali. Le vittime includevano non solo cittadini comuni, ma anche ristoratori, professionisti, ecclesiastici e persone anziane, particolarmente vulnerabili.


I profitti illeciti

L'indagine ha rivelato che l'organizzazione generava profitti annuali superiori al milione di euro, che venivano spartiti tra i membri. La banda stava persino pianificando l’espansione delle attività criminali in altre città italiane.

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