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Camilla Palladino

Scuola, proposte di dimensionamento solo da 9 istituti sui 23 previsti. Vitaliano (Cisl scuola Lazio): «Temiamo un'autogestione della Regione»

Aggiornamento: 29 nov 2024

Lunedì scorso (25 novembre) la conferenza permanente per l’istruzione della Regione Lazio è stata sospesa, impedendo di fatto di concludere l’iter procedurale da concludere entro il 30 novembre

scuola roma capitale

«A fronte di un dimensionamento che dovrebbe riguardare 23 istituzioni scolastiche, abbiamo una proposta solo per 9 su tutto il Lazio». A lanciare l'allarme è Mariella Vitaliano, segretaria regionale della Cisl scuola, dopo che lunedì scorso (25 novembre), la conferenza permanente per l’istruzione della Regione Lazio è stata sospesa, impedendo di fatto di concludere «l’iter procedurale» necessario «per poter indirizzare la successiva deliberazione regionale che dovrà essere approvata entro il 30 novembre». Ma cosa significa? Partiamo dall'inizio. «Annualmente - spiega Vitaliano - si predispone il piano di riorganizzazione della rete scolastica. Si inizia a lavorare a settembre ed entro il 30 novembre deve essere definito il piano per l'anno scolastico successivo».


I criteri per il dimensionamento delle scuole

Qual è stato il problema quest'anno? Stando al decreto interministeriale 127 del 2023, che dispone i criteri per la definizione del contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi e la sua distribuzione tra le regioni per il triennio 2024/2025, 2025/2026 e 2026/2027, «per la seconda annualità noi su tutto il Lazio dobbiamo avere una riduzione di 23 presidenze, quindi 23 posti anche da direttore dei servizi amministrativi».


Dunque a partire da settembre «è stato avviato un iter molto complesso perché implica il lavoro di vari organismi», tra cui scuole, municipi, comuni e città metropolitana. «Sulla base delle linee guida regionali - specifica la segretaria della Cisl scuola Lazio - questo lavoro di revisione del piano regionale doveva riguardare le scuole al di sotto di 900 studenti, per cui tutte le scuole sul territorio laziale al di sotto di questo parametro dovevano essere coinvolte. L'altro criterio è accorpare scuole medie e circoli didattici perché ormai devono essere tutti istituti comprensivi, per quanto riguarda il primo ciclo di istituzione».


Le scuole che hanno accettato il dimensionamento

Di tutto ciò, che cosa è stato fatto? «I comuni hanno sentito le scuole. Le scuole chiaramente non vogliono essere dimensionate, perché subentrano anche problemi organizzativi e gestionali. Per cui soltanto pochissime scuole hanno deliberato nelle sedi di collegio docente e consiglio di istituto per l'accorpamento». Il risultato è nell'allarme lanciato dalla Cisl scuola Lazio: su 23 istituti che dovrebbero essere dimensionati, 9 hanno dato la loro disponibilità, di cui 6 a Roma (3 nel comune e 3 nella città metropolitana), 2 in provincia di Frosinone e 1 in provincia di Rieti.


E cosa succede in questo caso? «È la regione a individuare quali sono le restanti scuole da dimensionare», spiega Vitaliano. È già successo l'anno scorso: i sindacati avevano espresso la loro contrarietà al «piano di dimensionamento basato soltanto su un discorso numerico, invece sono andati avanti lo stesso, e i primi di gennaio ci siamo trovati con la sorpresa di 10 istituzioni scolastiche ridimensionate sulla base di criteri che non abbiamo compreso».


La scadenza del 30 novembre e le richieste della Cisl scuola Lazio

Quest'anno il rischio è lo stesso, e c'è sempre meno tempo per evitarlo. «Gli enti locali hanno dovuto definire le loro proposte entro il 30 ottobre. Visto che siamo stati riuniti dalla regione in conferenza soltanto il 25 novembre, pensavamo di trovarci di fronte all'illustrazione del piano completo, invece la regione ha confermato le proposte degli enti locali, ma non ci ha dato lumi rispetto alla differenza». Vale a dire, quali saranno le altre 14 scuole che saranno dimensionate? Considerando che l'iter deve essere concluso il 30 novembre, cioè domenica prossima, il timore della segretaria regionale della Cisl scuola è che «ci sia un'autogestione da parte della regione nell'individuazione di queste scuole».


A questo punto ai sindacati non resta molto margine di azione. «La mattina di mercoledì 27 novembre - aggiunge Vitaliano - abbiamo richiesto con urgenza una nuova riunione della conferenza permanente, ma la regione fino a questo momento non ha risposto». Eppure, per rimediare alla situazione, i sindacati dovrebbero essere riconvocati «entro domani (venerdì 29 novembre, ndr)». Per questo, in una nota diffusa dalla Cisl scuola Lazio, il sindacato si impegna «a mettere in atto tutte le azioni necessarie per garantire il diritto allo studio e tutelare tutti i lavoratori coinvolti nel piano di dimensionamento».


Le scuole di Roma che saranno accorpate e riorganizzate

Ma nel frattempo quali sono le scuole di Roma che saranno dimensionate? «Due sono effettivamente accorpamenti (quattro scuole che diventano due, ndr), mentre negli altri casi si tratta di riorganizzazioni», dice Vitaliano. Gli istituti romani che attualmente rientrano nel piano di dimensionamento avranno nuovi assetti: l'Ic Levi viene accorpato all'Ic Fidenae, entrambi nel III municipio. Nel V municipio l'Ic Piroetta si separa dall'Ic Ghini e viene accorpato invece all'Ic Valente. Nel VII municipio l'Ic Gentile si separa dall'Ic Milanesi e viene accorpato all'Ic via del Calice. Infine nel XV municipio l'Ic Baccano viene accorpato all'Ic Wojtyla.



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