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Scritta sessista al Liceo Farnesina. La rappresentante studentesca denuncia: «Un attacco ai diritti delle donne»

Giacomo Zito

Il murale «Sul mio corpo decido io» vandalizzato con la frase «Sul mio corpo decide lui». Solidarietà del municipio XV e ferma condanna di studenti e studentesse

scritte liceo farnesina

«Cancellare una scritta come “Sul mio corpo decido io” non è più politica, è un attacco ai diritti delle donne. È una cosa indecente, soprattutto in una scuola dove c’è rispetto tra maschi e femmine».


A parlare è Emma Angelieri, rappresentante degli studenti in consulta e al Liceo Farnesina con la lista indipendente Memento, che non ha esitato a denunciare l’ultimo episodio di vandalismo avvenuto nella sua scuola.


Uno stencil realizzato in occasione della Giornata Internazionale della Donna, con la scritta «Sul mio corpo decido io», è stato trasformato in «Sul mio corpo decide lui». Un gesto d'istigazione, volto a creare polemica sullo stile della giovanile del movimento neofascista CasaPound, Blocco Studentesco, che poco vicino ha anche lasciato la propria firma.


La storia della diatriba

Emma ha raccontato come episodi simili non siano nuovi: «Ci sono sempre state scritte sui muri, spesso fatte di notte, e la scuola non può fare molto per evitarlo, se non ripitturare ogni volta», racconta.


Il problema, secondo quanto riferito dalla preside, è che trattandosi di suolo pubblico la scuola non può nemmeno pensare di installare delle telecamere per questioni di privacy.


L’ultimo gesto, però, ha superato ogni limite: «Scrivere “Sul mio corpo decide lui” è il limite del ridicolo. Siamo nel 2025, non possiamo accettare certi messaggi», continua Emma.


La solidarietà alle studentesse e agli studenti del Liceo Farnesina è arrivata anche dalle istituzioni. Daniele Torquati, presidente del municipio XV, ha definito l’atto «vile», riconducendolo a militanti di estrema destra vicini a CasaPound, e ha sottolineato come simili gesti non debbano trovare spazio nella comunità, soprattutto in una scuola. «Esprimo piena solidarietà e supporto alle studentesse e agli studenti del Liceo Farnesina per la scritta oltraggiosa ritrovata due giorni fa sul muro della scuola», ha dichiarato Torquati.


La lotta per la difesa dei diritti

Anche gli altri rappresentanti d’istituto hanno preso una posizione netta. In un post su Instagram, hanno ringraziato il presidente per la solidarietà, ribadendo che «questo non è più un discorso politico, ma una questione di diritti inviolabili e universali».


Nel posto hanno quindi definito il gesto un «attacco diretto ai principi di libertà e rispetto», promettendo di continuare a difendere i propri diritti. «Purtroppo lo sappiamo benissimo che prima di poter abbattere gli stereotipi fra donna e uomo ce ne vorranno ancora di anni - chiosa Emma -, però penso che addirittura scrivere una frase del genere è al limite del ridicolo».

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