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Sciopero medici, la protesta a piazza Santi Apostoli: «Ci fermiamo un giorno per non fermarci per sempre»

Anita Armenise

Lo sciopero è stato proclamato dai sindacati medici Anaao, Cimo e dal sindacato degli infermieri Nursing Up

manifestazione in piazza santi apostoli

«Ci fermiamo un giorno per non fermarci per sempre». È questo l'appello lanciato durante la manifestazione a piazza Santi Apostoli per salvaguardare il servizio sanitario nazionale dai de finanziamenti del governo. Oggi, mercoledì 20 novembre, medici e infermieri di tutta Italia parteciperanno a uno sciopero nazionale organizzato dalle principali sigle sindacali del settore. L’adesione riguarda il personale medico, veterinario, sanitario, tecnico e amministrativo delle aziende e degli enti del servizio sanitario nazionale, incluso il personale infermieristico e altre figure professionali del settore sanitario.


Sciopero medici, per la sanità il 6 per cento del Pil

manifestazione medici
Questo lo slogan di una delle sigle sindacali

«Quella in difesa del Snn è la battaglia più importante per il futuro del nostro paese», ha affermato Roberto Speranza, ex ministro della Salute, durante la manifestazione in centro a Roma. «Il contratto degli specializzandi dove è finito? Governo tu prometti e non mantieni», si legge su uno dei cartelloni dei manifestanti di Anaao.


Sono in circa 50mila ad incrociare le braccia garantendo però l’assistenza in situazioni di emergenza e pronto soccorso, ma molte attività ambulatoriali e visite programmate a Roma e nel Lazio, come nel resto di Italia, potrebbero subire rinvii o cancellazioni.


Lo sciopero è stato proclamato subito dopo il varo della legge di Bilancio 2025, che prevede aumenti salariali ritenuti dai sindacati. Attualmente, i medici italiani, in particolare i giovani specializzandi, ricevono stipendi tra i più bassi d'Europa. La manovra del governo riduce lo stanziamento sulla sanità al 6 per cento del Pil, con inevitabili effetti su una situazione già in crisi.


Secondo i sindacati, la situazione richiede un «cambio di rotta immediato». Il testo della legge di Bilancio, hanno spiegato i sindacati, «conferma la riduzione del finanziamento per la sanità rispetto a quanto annunciato nelle scorse settimane e cambia le carte in tavola rispetto a quanto proclamato per mesi».


Gli altri scioperi 

Ad seguire i medici negli scioperi anche il personale ferroviario, che incrocerà le braccia dalle 21 del 23 novembre per finire con il 29 novembre per quando la Cgil e la Uil hanno indetto uno sciopero contro la manovra economica.

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