Sciopero all’Ikea Anagnina, alta adesione e sit-in per protesta contro mensa e premi mancati
Aggiornamento: 8 dic 2024
Alta adesione allo sciopero all’Ikea Anagnina: proteste per il taglio alla mensa e il premio non erogato nonostante gli ottimi risultati del negozio
![Sciopero all'Ikea Anagnina (Flaica Cub)](https://static.wixstatic.com/media/50e39b_bff96e0f629b44fcb7af456b149970d0~mv2.jpg/v1/fill/w_814,h_589,al_c,q_85,enc_avif,quality_auto/50e39b_bff96e0f629b44fcb7af456b149970d0~mv2.jpg)
Giornata di sciopero all’Ikea di via Fattoria Rampa, sede storica dell’Anagnina, dove buona parte dei lavoratori hanno incrociato le braccia durante tutto il turno. La mobilitazione, organizzata dalla Flaica Cub, ha visto una partecipazione significativa, culminata in un sit-in nella mattinata del 7 dicembre.
Alta adesione alla protesta
Secondo quanto riferito dal sindacato Flaica Cub, circa il 60 per cento dei lavoratori dello store ha aderito alla protesta, una percentuale superiore alle aspettative.
Le ragioni dello sciopero
La mobilitazione è stata motivata da due principali criticità. La prima riguarda la riduzione del servizio mensa per i dipendenti, una decisione presa dall’azienda lo scorso ottobre. «La mensa serale chiude in anticipo, impedendo ai lavoratori di consumare un pasto completo», aveva spiegato il sindacato nel comunicato che anticipava l’iniziativa.
La seconda ragione è legata alla mancata erogazione del premio di partecipazione aziendale per i lavoratori di Anagnina, nonostante i risultati eccellenti ottenuti dal punto vendita. A differenza di altri store Ikea, i dipendenti dell’Anagnina non hanno ricevuto alcun bonus, una disparità che ha generato malcontento tra il personale.
Premi legati ai risultati di piazza
Il mancato riconoscimento del premio è stato attribuito a un accordo che lega l’erogazione del bonus non al singolo negozio, ma ai risultati di un insieme di store. «Anagnina ha ottenuto risultati straordinari, ma ciò non si è tradotto in un miglioramento delle condizioni lavorative – spiegano dal sindacato – penalizzando i lavoratori a causa di criteri che tengono conto dell’andamento complessivo su piazza».
Il problema del servizio mensa
Un’altra fonte di malcontento è la gestione della mensa aziendale. La chiusura anticipata della cena e la limitazione del servizio alla sola pausa pranzo hanno escluso molti lavoratori, in particolare quelli part-time. «È un paradosso, se si considera che Ikea continua a registrare profitti elevatissimi mentre i salari italiani rimangono tra i più bassi d’Europa», sottolinea Flaica Cub.
«Mobili svedesi e stipendi cinesi»
Il disagio dei lavoratori è stato sintetizzato nello slogan esposto durante il sit-in: «Mobili svedesi e stipendi cinesi». La protesta ha portato all’attenzione una realtà in cui il successo aziendale non sembra andare di pari passo con il miglioramento delle condizioni dei dipendenti. Il sindacato promette di continuare la lotta per ottenere risposte concrete alle richieste dei lavoratori.
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