Salute mentale, le comunità del Lazio in piazza per chiedere risorse: «Strutture al collasso». Aperte le negoziazioni con Regione
Operatori, famiglie e associazioni hanno manifestato davanti alla Regione Lazio per denunciare la crisi delle comunità terapeutiche e riabilitative. Dopo un anno e mezzo di attesa, la Giunta regionale si impegna per la prima volta con un documento scritto a rivedere le tariffe ferme dal 2009
![Sit-in sotto la sede della Regione Lazio (La Capitale)](https://static.wixstatic.com/media/e91775_fae37f0e932246d685bc5a340110bd18~mv2.jpeg/v1/fill/w_980,h_735,al_c,q_85,usm_0.66_1.00_0.01,enc_avif,quality_auto/e91775_fae37f0e932246d685bc5a340110bd18~mv2.jpeg)
Stamattina, fuori dalla sede istituzionale della Regione, gli operatori, gli utenti e i genitori dei ragazzi delle comunità terapeutiche del Lazio, hanno organizzato una manifestazione di protesta per portare all’attenzione delle istituzioni il grave problema della sopravvivenza delle strutture residenziali terapeutiche e riabilitative del Lazio. A parlare, tra i rappresentanti del settore, è stata Angela D’Agostino, coordinatrice della Salute mentale di Confcooperative Lazio, che ha illustrato le ragioni della mobilitazione.
Intervista de la Capitale a Angela D’Agostino, coordinatrice della Salute mentale di Confcooperative Lazio
![angela d'agostino](https://static.wixstatic.com/media/cdde15_312ffd8f48d54f5f8b3a03f717a08972~mv2.jpg/v1/fill/w_906,h_1423,al_c,q_85,enc_avif,quality_auto/cdde15_312ffd8f48d54f5f8b3a03f717a08972~mv2.jpg)
«Oggi siamo qui in piazza perché vogliamo portare all'attenzione della Regione Lazio, dell'opinione pubblica e dei responsabili dell'area sanità e salute mentale il problema della sopravvivenza delle strutture residenziali terapeutiche e riabilitative», ha dichiarato D’Agostino, sottolineando la necessità di interventi urgenti.
Ha poi ricordato come, nonostante le numerose richieste di incontro con la Regione, i rappresentanti del settore non abbiano ricevuto risposte concrete. Secondo D’Agostino, era stato avviato un tavolo di lavoro che è andato avanti per circa un anno e mezzo, prima di essere improvvisamente sospeso.
«L'ultimo incontro che doveva esserci a luglio del 2024 è stato rinviato senza mai più essere riconvocato», ha lamentato, evidenziando come il tema della revisione dei requisiti organizzativi per l'accreditamento e della revisione tariffaria fosse uno dei punti centrali di quel tavolo. Un problema particolarmente critico riguarda le comunità per adulti e adolescenti, che da anni operano con risorse insufficienti.
«Sono 16 anni che le rette non vengono riviste! Stiamo entrando nel 17esimo anno», ha denunciato, spiegando che le comunità per adolescenti sono particolarmente impegnative e richiedono un alto numero di operatori.
Protesta delle cooperative sociali: «Abbiamo finito l'ossigeno»
D’Agostino ha poi raccontato dell’incontro avvenuto ieri con direttore della direzione regionale Salute, Andrea Urbani, e il dottor Marco Nuti, dirigente Area Rete Integrata del Territorio della Regione Lazio, sottolineando come si sia registrata una piccola apertura, ma senza risultati concreti. «Perché niente di concreto? Perché noi abbiamo finito ossigeno e quindi le comunità non riescono più ad andare avanti», ha affermato con forza.
La richiesta, ha spiegato, non è solo per un aiuto immediato, ma anche per un accordo progressivo che consenta alle strutture di continuare a operare. La coordinatrice ha poi evidenziato che, oltre alla carenza di fondi, il settore ha dovuto affrontare tre aumenti contrattuali che hanno reso la situazione insostenibile. «Il contratto delle cooperative sociali e delle altre associazioni di rappresentanza ha subito ben tre aumenti, e l'ultimo è per noi insostenibile», ha dichiarato.
Marchetti, presidente Confepi Italia: «In piazza per rappresentare la voce delle comunità psichiatriche»
«Oggi siamo in piazza per rappresentare la voce delle comunità psichiatriche e psicoterapeutiche del Lazio». Stamattina è stata indetta una manifestazione di protesta dagli operatori del settore, organizzata fuori dalla sede istituzionale della Regione Lazio. Paola Marchetti, presidente di Confepi Salute, ha parlato a margine del sit-in: «Siamo qui perché un italiano su sei ormai oggi soffre di un disturbo mentale e per questo motivo vogliamo far sentire la nostra voce. Le comunità fanno un lavoro importante nel Lazio ma in tutta la nazione».
Questo, secondo Confepi «è il male del millennio. Purtroppo - continua Marchetti - la società ogni giorno ci dimostra che soprattutto i più giovani soffrono di questo male oscuro. Facciamo un appello al presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, al ministro della Salute, Orazio Schillaci, e alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ci diano ascolto e diano la possibilità a queste comunità di esistere ancora».
Salute mentale nel Lazio, l'esito positivo del sit-in: siglato accordo ponte
Angela d'Agostino, insieme ad altri rappresentati di Federlazio Salute sono poi saliti a verbalizzare le negoziazioni con la Regione che si è impegnata per iscritto a fare una revisione e per capire cosa può essere fatto sul tema. Un impegno scritto non era mai stato stipulato e questa è la prima volta da un anno e mezzo da quando si è insediata la nuova giunta. Il tutto relativo alla problematica degli aumenti delle tariffe delle comunità terapeutiche che sono ferme al 2009.
Durante l'incontro istituzionale, il dottor Urbani e il dottor Ridolfi, quest'ultimo in qualità di direttore generale, hanno ricevuto i rappresentanti della manifestazione, assumendo un impegno ufficiale formalizzato in un documento sottoscritto. La mobilitazione ha portato la Regione a prendere un impegno concreto: entro meno di 20 giorni si terrà un nuovo incontro per definire un percorso finalizzato all’aumento delle rette, garantendo così la continuità delle cure. È stato sottolineato il ruolo cruciale della partecipazione dei presenti, che ha permesso un confronto diretto con le massime autorità regionali.
Nel comunicato ufficiale si evidenzia che, a seguito della manifestazione del coordinamento, si è svolto un incontro tra le parti, nel corso del quale è stato richiesto l’adeguamento delle tariffe ai dati Istat (costo della vita, inflazione) per le strutture residenziali, terapeutico-riabilitative e socio-riabilitative dedicate a giovani adulti e adolescenti.
Il dottor Urbani ha assicurato che si farà carico della gestione della questione, mentre il coordinamento, previa richiesta, si è detto disponibile a fornire i dati utili per stabilire una nuova tariffa. Le parti hanno concordato che, una volta ricevuta la documentazione, il tavolo di confronto sarà riconvocato entro 15 giorni.
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