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  • Edoardo Iacolucci

Saldi, su le vendite. Ma i negozianti: "Il periodo è sbagliato"

Aggiornamento: 8 lug

Iniziano i saldi estivi nella Capitale, e dureranno per 6 settimane. Rispetto allo scorso anno, i dati sono in miglioramento

I saldi alla Penny Boutique di piazza Cola di Rienzo
Tiziana, titolare della «Penny Boutique» di piazza Cola di Rienzo (Credit: La Capitale)

«I saldi vanno bene, e il fatto che siano date imposti non è inficiante, ma sono forse un po’ a ridosso dell’estate». Così Giuseppe del negozio d'abbigliamento «Officine Red» via dello Statuto, all'Esquilino commenta i saldi estivi che sono partiti oggi, e dureranno per sei settimane.


Lui come molti altri commercianti non è in disaccordo con un periodo prestabilito per gli sconti sui capi, ma sul periodo in cui avvengono. «Che poi ogni negozio se vuole, li gestisce come fosse uno store online, anche solo con promozioni» osserva.


Infatti «le promozioni - spiegano Enza e Tiziana, storiche commercianti della Penny Boutique, in via Cola di Rienzo -, si possono fare sempre che non siano i 30 giorni prima del periodo di saldi. Io - concorda Enza, con Giuseppe -, non direi che la regolamentazione ci danneggia. È giusto che ci siano dei saldi fissati per legge così da regolamentare la concorrenza tra i vari negozi, e comunque un po' incentiva l’economia». Ma Enza è un po’ più restia sulla effettiva utilità dei capi scontati.


Massimo di Consiglio, dello storico negozio di costumi da bagno «Marilyn» in via Fabio Massimo
Massimo di Consiglio, dello storico negozio di costumi da bagno «Marilyn», in via Fabio Massimo. (Credit: La Capitale)

A pochi passi in via Fabio Massimo c'è Massimo Di Consiglio, titolare del negozio «Marylin» che da 100 anni vende intimo e costumi da Bagno: «Per noi gli sconti sono un po' penalizzanti perché vendendo costumi, questo sarebbe il momento migliore per venderli. Dipende molto da quello che vendi. Per noi che facciamo gli sconti veri (20, 30 percento), hanno ancora senso, ma in generale non ne hanno più molto: volendo un negozio ha l'angolo outlet e ci mette ciò che vuole».


Svoltando via Cola di Rienzo, in via Colonna c'è l'«Atelier della cravatta». Qui anche lo storico titolare Luigi Bertini qui dal '91, è convinto che il periodo dei saldi sia da riconsiderare totalmente: «I saldi sono imposti in date sbagliate, si vende adesso non a marzo. I saldi non dovrebbero esistere. Anzi: devono esistere, ma di inverno non a gennaio, ma a marzo. E in estate non oggi, ma fine agosto, inizio a settembre. Così invece i negozianti non vengono aiutati. Io - spiega - i costumi ad esempio li ho tolti perché li compri e per rivenderli devi subito metterli in sconto». Altro tema molto sentito è quello del clima che ha scombussolato i piani di vendita della merce stagionale.


Saranno di più dello scorso anno i romani che faranno shopping in questa sessione di saldi estivi cominciati stamattina e che dureranno per sei settimane. Interessati sono oltre il 70 per cento i cittadini, soprattutto le donne, dai 18 ai 44 anni. Questi, i dati che emergono da un’analisi di Confcommercio e Camera di Commercio di Roma.


Saldi, online o al negozio: dove compreranno i romani?

Buste in mano, prove nei camerini e passeggiate tra Centro, centri commerciali e i tanti negozi della Capitale, oltre la metà dei romani, sotto i saldi, acquisterà esclusivamente offline.

«La difficoltà resta arrivarci nei negozi, soprattutto se parliamo di quelli via del Corso e quelli del Centro - puntualizza il presidente Confcommercio Centro Storico, Fabrizio Russo -. Le metro sono spesso inagibili, quando non sono in sciopero. Per non parlare dei bus. Le licenze dei taxi sono molto inferiori di quanto dovrebbero essere: i saldi dei negozi del Centro, saranno al buon cuore degli gli "eroici garibaldini" che arriveranno dal Muro Torto, dalle mura Aureliane. Ma senza parcheggi poi che fai? Te la metti in tasca la macchina?» domanda con ironia il presidente Russo. «Il Centro Storico - osserva - non prevede l'accesso ai cittadini romani. E questo è il tema. Con questa piega fra un po' vedremo al posto dei negozi, in via del Corso, i mangiatori di fuoco e incantatori di serpenti».


Secondo le stime comunque in pochi (6 su 100) rifiuteranno totalmente uscire di casa, per comprare tutto via web. Ma quasi la metà comprerà da entrambi i canali.


Cosa compreranno i romani?

L’abbigliamento resta l’obiettivo primario sotto il periodo di sconti. Seguono scarpe, calzature e biancheria. Poco più della metà dei clienti spenderà meno di 150 euro, mentre il resto (4 su 10) pensa di spenderne un po’ di più.


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