Cecilia Sala, la famiglia chiede il silenzio stampa. Annullato il sit-in dei rifugiati iraniani all'ambasciata
A comunicarlo la famiglia ieri sera. Davood Karimi, presidente dell'associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia ha annullato il sit-in
Elisabetta Vernoni e Renato Sala, i genitori della giornalista Cecilia Sala, hanno diffuso un appello in cui chiedono ai media di informazione il silenzio stampa sulla vicenda per aiutare il lavoro del governo e ottenere la liberazione della figlia:
«La situazione di nostra figlia, Cecilia Sala, chiusa in una prigione di Teheran da 16 giorni, è complicata e molto preoccupante. Per provare a riportarla a casa il nostro governo si è mobilitato al massimo e ora sono necessari oltre agli sforzi delle autorità italiane anche riservatezza e discrezione.
In questi giorni abbiamo sentito l’affetto, l’attenzione e la solidarietà delle italiane e degli italiani e del mondo dell’informazione e siamo molto grati per tutto quello che si sta facendo.
La fase a cui siamo arrivati è, però, molto delicata e la sensazione è che il grande dibattito mediatico su ciò che si può o si dovrebbe fare rischi di allungare i tempi e di rendere più complicata e lontana una soluzione.Per questo abbiamo deciso di astenerci da commenti e dichiarazioni e ci appelliamo agli organi di informazione chiedendo il silenzio stampa.
Saremo grati per il senso di responsabilità che ognuno vorrà mostrare accogliendo questa nostra richiesta».
Sala, annullato il sit-in dei rifugiati iraniani all'ambasciata iraniana: «Per rispetto della famiglia»
L'associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia avrebbe voluto organizzare una manifestazione di fronte all'ambiasciata iraniana di via Nomentana, per manifestare contro l'arresto di Cecilia Sala, che ieri ha comunicato di trovarsi in condizioni molto rigide di prigionia.
Ma il sit-in non si terrà come annunciato da Davood Karimi, presidente dell'associazione rifugiati politici iraniani residenti in Italia.
«Per il rispetto della volontà della famiglia di Cecilia Sala - spiega Karimi -, pur non essendo d'accordo, annullo la manifestazione che si doveva tenere la prossima settimana di fronte all'ambasciata del regime terroristico e disumano dei mullah. Ringrazio tutti coloro che hanno aderito a tale iniziativa».
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