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Titty Santoriello Indiano

Roma è la città più pericolosa per i pedoni

Aggiornamento: 13 giu

Al Rino Gaetano Day, in programma oggi alla Città dell' Altra Economia, si parla di sicurezza stradale. Con l'Associazione «Familiari e vittime della strada Onlus» ci saranno anche i genitori di Francesco Valdiserri, il giovane di 18 anni rimasto ucciso mentre camminava sul marciapede in via Cristoforo Colombo.

Incidente roma pedoni
Auto contromano occupa i binari del tram nel centro di Roma

A Roma si muore nelle strade più che in altre città italiane. Se lo scorso anno, con 192 vittime di incidenti stradali, la Capitale aveva ottenuto questo primato, il trend nel 2024 risulta stabile. Lo ha confermato Silvia Frisina, vicepresidente dell’«Associazione Familiari e vittime della strada Onlus» che oggi sarà presente al «Rino Gaetano Day» in programma dalle ore 18 alla Città dell’Altra Economia a Testaccio.


La manifestazione, giunta alla XIV edizione e dedicata al celebre cantautore che ha perso la vita in un incidente stradale in via Nomentana, ricorderà l’artista con la musica e gli omaggi di amici e parenti. Ma anche ospitando la testimonianza dei genitori di Francesco Valdiserri, il giovane di 18 anni rimasto ucciso ad ottobre 2022 in un incidente in via Cristoforo Colombo.


Dottoressa Frisina, chi sono le principali vittime della strada?

I pedoni sono i soggetti più vulnerabili della strada. Solo a Roma l’anno scoro si sono registrate quasi 60 vittime. Il Lazio e la Lombardia, e dunque Roma e Milano, sono le città che indossano la maglia nera per quanto riguarda l’incidentistica stradale, soprattutto rispetto alle conseguenze per i pedoni.


Quali sono le principali cause degli incidenti che coinvolgono i pedoni?

Senza dubbio il mancato rispetto delle regole. I pedoni muoiono sul luogo che dovrebbe essere più sicuro: le strisce pedonali. Pensi che la prima causa di mortalità per incidenti stradali è la mancanza di precedenza. E per mancanza di precedenza si intende anche la mancata precedenza al pedone.

Se un pedone viene investito da un automobile o da una moto per forza di cose ha la peggio.


Lo scorso anno a Roma sono morte 192 persone negli incidenti stradali. Che dati dovremo aspettarci nel 2024?

Il trend non accenna a diminuire anche rispetto alle rilevazioni dei Carabinieri, dell’Istat e della Polizia stradale. Si potrebbe registrare una leggera flessione, non più del 2 per cento. Ma il dato che riguarda l’incidentslita stradale è rimasto sostanzialmente invariato rispetto allo scorso anno anche a Roma.


L’«Associazione Familiari e vittime della strada Onlus» è stata invitata al Rino Gaetano Day per sensibilizzare le persone in materia di sicurezza stradale. Cosa accadrà questa sera?

Con la nostra associazione ci saranno Luca e Paola, i genitori di Francesco Valdiserri (il giovane investito e ucciso mentre camminava sul marciapiede in via Cristoforo Colombo, ndr). Il padre di Francesco parlerà dal palco per presentare il progetto «PES: Prevenire, Educare, Sensibilizzare» che dallo scorso ottobre stiamo portando nelle scuole. E’ un progetto di educazione stradale che ottenuto la collaborazione della Polizia di Stato. L’iniziativa nasce quando l’associazione si è costituita parte civile nel procedimento che ha visto accusata Chiara Silvestri (poi condannata per l’omicidio stradale che ha coinvolto Francesco Valdiserri, ndr). Il giudice ha accolto la nostra richiesta riconoscendoci una condotta riparatoria di 5mila euro per investire in progetti di sicurezza stradale nelle scuole.


Come nasce la vostra collaborazione con la famiglia di Rino Gaetano?

Siamo stati contattati da Alessandro e da Anna  (il nipote e la sorella di Rino Gaetano, ndr) e già lo scorso anno, a ottobre 2023, abbiamo partecipato al «Buon compleanno Rino». Hanno sposato il nostro progetto di educazione stradale e  hanno deciso che avremmo dovuto accompagnarli durante le varie iniziative in ricordo dell’artista.


In quali scuole di Roma si svolge il progetto PES di educazione stradale e in cosa consiste?

Il progetto è partito proprio a Roma ed è stato dedicato alla memoria di Francesco Valdiserri. Sono stati coinvolti tre istituti scolastici romani: il Socrate, il Visconti e il Colonna e il prossimo anno continueremo con altre scuole. Siamo partiti dal liceo Socrate che era proprio la scuola di Francesco. Gli incontri sono stati corredati dalle relazioni dei suoi professori che hanno preparato interventi di sicurezza stradale anche contestualizzandoli rispetto alle materie studio dei ragazzi. E’ stato molto emozionante. Negli incontri con gli studenti puntiamo a riflettere sul comportamento umano. Perché il 94% degli incidenti avviene a causa delle nostre scelte. La distrazione e la velocità sono le principali cause ma ci sono anche l’ utilizzo dell’alcol e degli stupefacenti alla guida.


Quali attività svolgete per sensibilizzare i bambini alla sicurezza stradale?

L’educazione stradale avviene attraverso il gioco. Ad esempio portiamo nelle scuole una pista elettrica professionale con auto telecomandate. Le facciamo guidare ai bambini con gli occhiali alcolemici che simulano lo stato di ebbrezza. È un modo per far comprendere quanto sia pericoloso un’azione semplice come guidare se eseguita a con i riflessi inibiti dall’alcol.


Quali sono le proposte dell’Associazione per migliorare la sicurezza nelle strade e quali le vostre richieste nei confronti delle istituzioni?

Abbiamo un progetto che presto vorremmo portare anche a Roma, si chiama «Ruote ferme» ed è orientato a tutelare i pedoni. Sostanzialmente il progetto prevede il presidio degli attraversamenti più rischiosi. Ad andare concretamente sul posto sono persone che hanno commesso un reato in violazione al codice della strada e che stanno svolgendo lavori socialmente utili. E’ una forma ripartiva e riabilitativa. Intanto alle Istituzioni chiediamo maggiori controlli. Ma la prevenzione deve essere sempre al primo posto. Prevenzione, educazione, formazione e controllo.


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