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  • Redazione La Capitale

Roma blindata per il corteo vietato "pro Pal", Piantedosi: «Gestiremo con equilibrio» 

Cotrolli già nella notte, tra stazioni e caselli autostradali. La manifestazione pro Palestina è stata vietata dalla Questura, ma crescono le adesioni.

In vista della manifestazione pro Palestina annunciata per oggi a nella Capitale e vietata dalla Questura, sono scattati i controlli per prevenire eventuali disordini. L'obiettivo principale è quello di bloccare eventuali infiltrati violenti nei gruppi di manifestanti che potrebbero cercare di raggiungere la zona di Ostiense, sfidando il divieto, per organizzare un corteo molto ravvicinato con l'anniversario dell'attacco di Hamas in Israele del 7 ottobre del 2023.


Il piano sicurezza è stato elaborato nel pomeriggio di ieri durante un tavolo tecnico in Questura, il primo presieduto dal neo questore Roberto Massucci.


Da ieri notte, controlli a stazioni e caselli autostradali

Già nella notte di ieri sono iniziati i controlli, sia nelle stazioni che ai caselli autostradali per intercettare eventuali pullman con manifestanti in arrivo da altre città.

Inoltre, è stato predisposto un dispositivo a «cerchi concentrici» che diventerà sempre più stringente attorno all'area di piazzale Ostiense.


Il ministro dell'Interno Piantedosi: «Sarà gestita con equilibrio»

Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha commentato la situazione, dichiarando che la manifestazione è "illegale" e assicurando che sarà «gestita con equilibrio» dalle forze di polizia, di cui si fida «ciecamente». Nonostante il divieto, la decisione ha creato una spaccatura all'interno del mondo "pro-pal" e d'altro canto come è spesso accaduto sul tema, ha unito schieramenti politici opposti, come l'estrema sinistra e l'estrema destra, che si sono espressi a favore della mobilitazione.


«Ci sono riunioni in corso anche in questura a Roma e si stanno facendo valutazioni per capire gli scenari che si prospettano". Così il ministro dell'Interno Piantedosi, ieri al Tg1, sulla giornata di oggi che prevede nonostante il divieto della questura il corteo pro Palestina nella Capitale. «Segnalo il senso di responsabilità - ha sottolineato Piantedosi -, di chi ha accolto il provvedimento del questore di Roma dicendo che, autonomamente, avrebbe spostato alla prossima settimana ogni manifestazione».


Ministro degli Esteri Tajani: «Non deve essere un'esaltazione dell'antisemitismo»

«Non si può trasformare una legittima manifestazione in un'esaltazione dell'antisemitismo e di un'azione terroristica che ha provocato migliaia di morti». Anche il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine dell'evento promosso da Forza Italia a Milano, ha commentato la manifestazione pro Palestina che si terrà a Roma: «Dobbiamo garantire la sicurezza di tutti i luoghi di culto ebraici e mi auguro che prevalga il buon senso: il diritto di manifestare è un'altra cosa - ha aggiunto -. Il diritto di trasformare manifestazioni di libero pensiero in manifestazioni in cui si indica al pubblico ludibrio una persona come la senatrice Segre, che è un'immagine emblematica della lotta contro il nazifascismo, additarla come pericolosa agente sionista o fare lo stesso con persone che sono di origine ebraica, questo è inaccettabile».


Trasformare una manifestazione del diritto del popolo palestinese in una manifestazione di odio razziale contro Israele «non significa esprimere libero pensiero», ha precisato.


Divisioni nel fronte pro Pal e nuove adesioni

Nonostante lo stop ufficiale, in molti hanno confermato la loro intenzione di manifestare. L'Unione democratica arabo-palestinese e i Giovani Palestinesi hanno annunciato che saranno comunque presenti in piazza oggi, mentre la Comunità Palestinese ha preferito fissare una nuova data per il corteo, che si terrà il 12 ottobre. «Bene chi ha spostato le manifestazioni alla prossima settimana» ribatte sul punto il ministro dell'Interno.


Negli ultimi giorni, sono aumentate le adesioni alla manifestazione vietata, tra cui quella dei collettivi studenteschi. Sul profilo del collettivo del liceo Virgilio, di via Giulia, è stato pubblicato un video che mostra uno striscione con la scritta «Israele Stato terrorista» e un'immagine del primo ministro israeliano Netanyahu con la stella di David in fiamme, posizionato nel cortile dell'istituto.


Reazioni politiche e sostegno da diversi gruppi

Anche Potere al Popolo ha confermato la sua partecipazione, promettendo un «grande corteo» come risposta a un "pericoloso meccanismo repressivo". Un inaspettato sostegno alla manifestazione è arrivato anche dall'estrema destra: Forza Nuova ha definito la mobilitazione «doppia legittima» e ha denunciato una "campagna di criminalizzazione e censura nei confronti del mondo antisionista".

La decisione di vietare la manifestazione ha generato critiche anche nel Movimento 5 Stelle. Francesco Silvestri (M5s), capogruppo alla Camera, ha accusato il governo di «creare tutte le premesse per facilitare lo scontro piuttosto che per impedirlo», mentre Stefania Ascari ha definito il divieto come «un errore e un brutto segnale».


Mobilitazione nazionale

La manifestazione non si limiterà solo alla Capitale: oggi sono previste mobilitazioni anche in altre città italiane, a dimostrazione della crescente tensione e solidarietà alla causa palestinese.



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