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Roma ospita la Run for Autism: tremila partecipanti per una corsa all'insegna dell'inclusione

  • Immagine del redattore:  Redazione La Capitale
    Redazione La Capitale
  • 1 giorno fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Il successo dell'evento sportivo solidale dedicato all'autismo, con la partecipazione di atleti e famiglie da tutta Italia

Run for Autism
Run for Autism

Una giornata di sport, solidarietà e inclusione ha avuto luogo ieri nella Capitale con la Run for Autism, l'evento sportivo dedicato alla sensibilizzazione sull'autismo che ha visto la partecipazione di ben tremila persone. La manifestazione ha riunito atleti, famiglie e tanti corridori solidali, rendendo la corsa non solo un evento sportivo, ma una vera e propria festa di comunità.

«Siamo entusiasti di aver ospitato questo straordinario evento. È un simbolo di inclusione e solidarietà, un esempio di come lo sport possa unire tutti, senza distinzioni», ha dichiarato l'assessore capitolino a Sport, Grandi Eventi, Turismo e Moda, Alessandro Onorato, durante la cerimonia di apertura.


«Con oltre 700 ragazzi e ragazze con disturbi dello spettro autistico, provenienti da tutta Italia, e supportati da istruttori e runners solidali, questo evento è un messaggio potente di accoglienza. Siamo orgogliosi che Roma ospiti la Run for Autism, la corsa solidale più partecipata in Europa, con una delegazione speciale anche dal Libano».


«Questa è la città che vogliamo»

Il percorso, che si snodava tra alcuni dei monumenti più emblematici della città, ha offerto ai partecipanti un’esperienza unica: un mix perfetto di sport e cultura, in una cornice storica che ha reso l'evento ancora più speciale. La manifestazione ha visto due categorie: la corsa competitiva, con atleti professionisti e amatori, e quella amatoriale, che ha permesso a tutti, indistintamente, di partecipare e dare il proprio contributo alla causa.


Concludendo, Onorato ha espresso la sua soddisfazione: «Questa è la città che vogliamo, una città accogliente, inclusiva e aperta al mondo. Eventi come questo sono fondamentali per sensibilizzare e per creare una comunità che sa prendersi cura di tutti».

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