Roma e la trasformazione immobiliare: l’impatto degli affitti brevi e il caro-case
Il boom di Airbnb ha trasformato il mercato immobiliare della Capitale, spingendo i prezzi alle stelle e modificando la geografia urbana. Ma come bilanciare turismo e sostenibilità per i cittadini romani?
Negli ultimi anni, Roma ha visto un profondo cambiamento nel suo panorama immobiliare, alimentato dal boom degli affitti brevi. La crescita delle piattaforme come Airbnb ha reso la Capitale uno dei mercati più vivaci in Italia, ma anche uno dei più complessi da gestire, con implicazioni rilevanti sia per i residenti che per il mercato degli affitti e delle compravendite.
Airbnb: una crescita inarrestabile
Dal 2014 al 2022, il numero di strutture Airbnb a Roma è passato da 875 a 3.684 unità. Un incremento di oltre 3.000 strutture che conferma la città come un polo centrale per il turismo breve, sia culturale che d’affari. La concentrazione maggiore si registra nel Centro storico, cuore pulsante delle attrazioni turistiche, ma anche in aree strategiche come stazioni ferroviarie e snodi di trasporto pubblico.
Questo fenomeno non solo ha trasformato quartieri già vivaci in destinazioni turistiche a pieno titolo, ma ha anche cambiato la geografia abitativa di Roma, spostando il baricentro dell’offerta immobiliare sempre più verso i turisti e lontano dai residenti.
Prezzi alle stelle: l’impatto sul mercato immobiliare
La crescente domanda di affitti brevi ha avuto un effetto diretto sul mercato immobiliare romano. I proprietari, attratti da una redditività che può arrivare a 40.000 euro l’anno per struttura, hanno trasformato sempre più abitazioni in case vacanze, riducendo l’offerta di alloggi a lungo termine. Il risultato? I prezzi degli affitti tradizionali sono aumentati vertiginosamente, con un incremento del 25 per cento nel 2023, passando da 17 a oltre 21 euro al metro quadro. Anche il mercato delle compravendite ha subito pressioni: secondo i dati di Idealista, i prezzi al metro quadro a Roma hanno registrato un aumento del 2,5 per cento tra il 2023 e il 2024, raggiungendo una media di 3.091 euro.
Le disparità nei quartieri: chi può permettersi Roma?
I quartieri più cari rimangono quelli del Centro storico e delle aree residenziali di prestigio. In cima alla classifica troviamo il Centro storico, con un prezzo medio di 7.263 euro al metro quadro, seguito da Prati (5.897 euro) e Parioli (5.656 euro). Questi valori sono oltre il doppio rispetto alla media cittadina, evidenziando una forte polarizzazione tra i quartieri più ricchi e quelli più economici.
Le zone più accessibili si trovano invece ai margini della città. Roma Est-Autostrade è l’area più economica, con 1.989 euro al metro quadro, seguita da Labaro-Prima Porta (2.114 euro) e Giustiniana-La Storta-Olgiata (2.229 euro).
Un mercato in evoluzione: regolamentare per preservare
La crescita degli affitti brevi non è priva di conseguenze. Oltre a ridurre l’offerta di alloggi per i residenti, la pressione sui prezzi rende sempre più difficile per studenti, lavoratori e famiglie a basso reddito trovare soluzioni sostenibili.
Questo fenomeno non è unico a Roma: in altre città europee come Barcellona, Amsterdam e Parigi, regolamentazioni più severe sono state adottate per contenere gli effetti degli affitti brevi. Tra le misure proposte, limiti al numero di giorni di locazione turistica e restrizioni per i multi-host, ovvero i proprietari di più strutture.
Roma, tra turismo e sostenibilità
Roma si trova a un bivio: da un lato, la necessità di preservare il suo ruolo di meta turistica internazionale, dall’altro, l’urgenza di garantire l’accessibilità abitativa per i suoi cittadini. Trovare un equilibrio sarà cruciale per il futuro della Capitale, dove il mercato degli affitti brevi rappresenta un’opportunità economica, ma anche una sfida sociale e urbanistica.
Interventi mirati e una strategia regolatoria efficace potrebbero consentire alla città di mantenere la sua attrattiva turistica senza compromettere la qualità della vita dei residenti, creando un modello di crescita sostenibile per il lungo termine.
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