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  • Camilla Palladino

Ritrovamenti in piazza San Giovanni, cos'è il "patriarchio" e a che serviva

Durante gli scavi del cantiere per la riqualificazione di piazza San Giovanni è stato ritrovato un muro di fortificazione d'epoca medievale che circondava il "patriarchio"

Il cantiere per la riqualificazione di piazza San Giovanni in cui è stato ritrovato il muro di fortificazione del "patriarchio". (La Capitale)
Il cantiere per la riqualificazione di piazza San Giovanni in cui è stato ritrovato il muro di fortificazione del "patriarchio". (La Capitale)

«Qui c'era il "patriarchio", cioè il palazzo dove risiedeva il papa insieme alla curia e il luogo dove il papa esercitava anche il suo potere. Quello che non sapevamo è che tutto questo fosse fortificato come una vera e propria cittadella». A spiegare l'importanza dei ritrovamenti archeologici emersi durante gli scavi per la riqualificazione di piazza San Giovanni è la dottoressa Simona Morretta, funzionaria archeologa della Soprintendenza speciale di Roma. «Abbiamo ritrovato - prosegue Morretta - le tracce della frequentazione di questo sito, a partire dalla prima età imperiale romana, quindi I secolo d.C., fino a tutto il XIII secolo e oltre. L'elemento più importante che abbiamo messo in luce è un muro di fortificazione d'epoca medievale, che è stato esposto per oltre 30 metri, del IX secolo. È un muro di fortificazione e anche di sostruzione di questo pianoro, che aveva delle pendici molto ripide».


L'archeologa: «Tassello importante per la conoscenza del Medioevo»

La dottoressa Simona Morretta, funzionaria archeologa della Soprintendenza speciale di Roma. (La Capitale)
La dottoressa Simona Morretta, funzionaria archeologa della Soprintendenza speciale di Roma. (La Capitale)

Ma qual è l'importanza archeologica di questo ritrovamento? Lo spiega ancora l'archeologa della Soprintendenza speciale: «Diciamo che aggiunge un tassello importante alla conoscenza della città medievale, perché qui siamo all'interno delle mura aureliane, cioè la cinta muraria di epoca romana, che è sempre rimasta in piedi e sempre vigente. Nel IX secolo succedono cose importanti, ed è il periodo in cui datiamo la prima fase di questo muro di fortificazione: c'è un'incursione saracena di saccheggio della Basilica di San Pietro, a seguito della quale vengono circondati di mura sia San Pietro che la Basilica di San Paolo, e poi cominciano quelle lotte tra le famiglie aristocratiche che vogliono portare al Soglio di Pietro un loro membro. E sono lotte proprio violente. E quindi ben ci sta in quest'ambito di fortificare la cittadella del papa».


La storia del patriarchio di San Giovanni

Costruito per volere di Costantino nel IV secolo d.C. al posto della caserma degli Equites Singulares, la guardia a cavallo dell’imperatore che si era schierata con Massenzio, il patriarchio consisteva inizialmente in una basilica monumentale, ma durante il Medioevo venne più volte ingrandito e ristrutturato e divenne la sede papale fino al trasferimento della sede ufficiale del pontefice ad Avignone nel 1305. Il muro è costituito da grandi blocchi di tufo, sicuramente reimpiegati da altre strutture non più esistenti. A dimostrare uno o più interventi di restauro è la presenza di una fasciatura dei blocchi su ambo i lati, realizzata con un paramento in blocchetti di tufo che presentano una serie di contrafforti. Dopo la cattività avignonese, in seguito al rientro a Roma dei pontefici e al trasferimento della sede papale in Vaticano, venne a mancare la necessità di avere una struttura a difesa del patriarchio. Di conseguenza, il muro perse di funzionalità e venne demolito, interrato, e dimenticato.

Il muro di fortificazione del "patriarchio" nel cantiere di San Giovanni. (La Capitale)
Il muro di fortificazione del "patriarchio" nel cantiere di San Giovanni. (La Capitale)

Il patriarchio verrà ricoperto per chiudere in tempo il cantiere

Il ritrovamento, tuttavia, verrà temporaneamente ricoperto per rispettare i cronoprogrammi per la chiusura dei cantieri in tempo per il Giubileo. «Noi abbiamo adesso - conclude Morretta - un appuntamento importante che non si può eludere, che è quello dell'inizio ufficiale dell'Anno Santo, quindi a partire dal dicembre di quest'anno. E questo ci porta, dopo la documentazione totale e con il massimo dettaglio possibile di tutto quanto rinvenuto dal punto di vista archeologico, a doverlo ricoprire. Però sono già allo studio delle soluzioni future per poterlo valorizzare ed eventualmente anche riscoprire». Ha infatti specificato il sindaco Roberto Gualtieri durante il sopralluogo sul posto giovedì 18 luglio: «In futuro, grazie alle conoscenze acquisite, si potrà riprendere a scavare e pensare ad esempio a una visitabilità sotterranea, senza far venir meno la piazza con il suo uso civico che è stata riprogettata proprio in questo senso».


L'entusiasmo del Vaticano

I reperti dunque, in accordo con la Soprintendenza speciale di Roma, saranno protetti con geotessuto e con 20 centimetri di materiale inerte per segnalare la presenza di strutture e infine ricoperti, dal momento che non è necessario spostarli. Così i lavori saranno conclusi da cronoprogramma, cioè entro il 24 dicembre. «Il ritrovamento è storico e non può che suscitare grande entusiasmo e meraviglia. Come a piazza Pia abbiamo ritrovato la fullonica e il portico di Caligola qui abbiamo ritrovato un reperto di cui non si aveva conoscenza. Non dimentichiamo che qui abitava il papa prima del Medioevo. Questi ritrovamenti sono di grande valore storico e archeologico e di grande prestigio per la città», ha aggiunto monsignor Rino Fisichella, delegato del Papa al Giubileo.


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