top of page
Progetto senza titolo-33.png

Rischio sfratto a Nuovo Salario e nelle altre case Inps, il sindacato: «Costi troppo alti per acquistarle»

  • Immagine del redattore: Titty Santoriello Indiano
    Titty Santoriello Indiano
  • 6 ore fa
  • Tempo di lettura: 3 min

Secondo Sunia, quasi 500 immobili residenziali dell'Inps sono vuoti. Per gli altri si registrano difficoltà a regolarizzare gli inquilini e questo incentiva i tentativi di sfratto.

L'assessore Luca Blasi: «Non sono finiti in mezzo alla strada solo grazie alla forza della solidarietà e all’intermediazione dell’agenzia municipale per la casa».

Rischio sfratto a Nuovo Salario e nelle altre case Inps, il sindacato: «Costi troppo altri per acquistarle»
Palazzina in via Perazzi

Sono 3mila 800 gli immobili residenziali a Roma di proprietà dell'Inps. Di questi quasi 500 risultano non abitati. Dei restanti 3mila 300, il 50 per cento sono affittati ma con contratti scaduti mentre negli altri vivono persone senza titolo. Sono i dati diffusi dal sindacato unitario nazionale Inquilini ed Assegnatari (Sunia) secondo cui questa situazione confusa è la conseguenza di alcune normative che impediscono la regolarizzazione e incentivano la politica degli sfratti.


«Il costo è troppo alto per acquistare le case»

«L'Inps non può rinnovare i contratti di locazione», dice Emiliano Guarneri, segretario generale del Sunia, a causa della normativa legata alla cartolarizzazione (un processo finanziario che consente di trasformare i beni immobili in titoli negoziabili creando una società che acquista gli immobili stessi e li utilizza come garanzia per l'emissione dei titoli, ndr). Per questo, spiega Guarnieri, gli inquilini degli immobili definiti «locati» vivono nell'appartamento con un titolo scaduto o in scadenza. Per gli stessi motivi «gli occupanti possono essere sanati solo se acquistano l'immobile ma tra oneri di sanatoria e costo di acquisto - chiarisce il sindacalista - l'operazione diventa antieconomica ed insostenibile pressoché per chiunque».


Rischio sfratto a Nuovo Salario

Proprio come sta accadendo ai residenti della case Ater di via Pincherle e via dei Colli Portuensi, quando l'ente proprietario giunge all'ipotesi della vendita, la preoccupazione di perdere l'alloggio in cui si vive da decenni è concreta. Tanto che lunedì 28 aprile si è verificato un tentativo di sfratto in via Perazzi, nel quartiere di Nuovo Salario, scongiurato dall'intervento del municipio e delle associazioni.

«Gli inquilini non sono finiti in mezzo alla strada solo grazie alla forza della solidarietà di chi abita nello stabile e all’intermediazione dell’agenzia municipale per la casa (Ada)», ha testimoniato l'assessore alle politiche abitative del III municipio Luca Blasi che è rimasto sul pianerottolo della palazzina fin quando la forza pubblica non è andata via.

Rischio sfratto a Nuovo Salario e nelle altre case Inps, il sindacato: «Costi troppo altri per acquistarle»
L'assessore Luca Blasi con gli inquilini di via Perazzi durante il tentativo di sfrattoLe soluzioni possibili

Azioni legali e tentativi di sfratti che avvengono «nonostante il lavoro enorme che si sta facendo al fine di sanare ogni situazione e portare a termine la sanatoria, garantendo il pieno rispetto del diritto alla casa», ha aggiunto Blasi. Per l'assessore, la soluzione sta in tre passaggi: «Vanno fermati gli sfratti», innanzitutto e poi «le case vanno assegnate attraverso i piani di acquisizione di nuovo patrimonio residenziale pubblico, come il Comune di Roma sta provando a fare». Infine bisogna investire «sul patrimonio residenziale degli enti previdenziali per dare una risposta sociale a chi fatica a pagare l’affitto, e non valorizzato sul mercato», ha concluso l'assessore che invoca anche un intervento nazionale sul tema.


Avs: «Servono interventi a livello parlamentare per tutelare le famiglie»

E' concorde la deputata di Alleanza Verdi Sinistra Elisabetta Piccolotti: «A Roma ripartono gli  sfratti forzosi dagli immobili Inps, nonostante l'impegno per risolvere l'emergenza abitativa e garantire il diritto  alla casa per lavoratrici e lavoratori», ha commentato la parlamentare raccogliendo «l'allarme degli amministratori locali». Una situazione che si è riproposta «in questi  giorni a causa di uno sfratto fortunatamente fermato e rinviato grazie al lavoro di Ada, Agenzia sociale per la casa del III municipio», ha ricordato. Quindi «servono interventi urgenti a livello parlamentare per fermare gli sfratti e tutelare le famiglie», ha concluso Piccolotti.






bottom of page