Riqualificazione del parco di Centocelle, l'assessora Alfonsi: «Ecco come sarà il Central Park di Roma»
L'obiettivo, come spiegato dall'assessora capitolina all'Ambiente, agricoltura e ciclo dei rifiuti Sabrina Alfonsi a La Capitale, è raggiungere alla fine del 2026 il 90 per cento della riqualificazione
«L'infrastruttura verde è il nostro futuro». Per questo per l'assessora capitolina all'Ambiente, agricoltura e ciclo dei rifiuti Sabrina Alfonsi trasformare il parco di Centocelle nel «Central Park di Roma» è una delle sfide centrali dei prossimi anni di consiliatura. Il lavoro sull'area verde, che dopo la riqualificazione diventerà una delle più grandi e importanti della città, è iniziato. Tra gli interventi principali già avviati c'è, all'inizio dello scorso settembre, la bonifica dei terreni in viale Palmiro Togliatti precedentemente occupati da circa 30 sfasciacarrozze. Nei giorni scorsi invece è stata avviata la demolizione del muro di lamiera lungo la strada che copriva la visuale del parco. Parallelamente, lo scorso 21 ottobre, è stato inaugurato il cantiere per la realizzazione della tramvia Togliatti. Intervistata da La Capitale, l'assessora Alfonsi fa il punto su quanto fatto finora dal Campidoglio, sugli interventi che inizieranno a stretto giro, e sul futuro dell'area verde.
Assessora Alfonsi, l’obiettivo del Campidoglio è trasformare il parco di Centocelle nel nuovo Central Park di Roma. Una volta terminati gli interventi di riqualificazione, di quanti ettari di area verde recuperata si parla?
«Parliamo di un parco veramente grande, di 126 ettari. L'obiettivo è effettuare una riqualificazione totale, per questo abbiamo fatto il master plan sviluppando un progetto nel rispetto totale delle istanze di tutela ambientale e archeologica. Il parco è compreso tra via Casilina, via Palmiro Togliatti, via di Centocelle, via Papiria: strade che erano chiuse e che aprono concretamente il parco ai quartieri di Don Bosco-Alessandrino, Centocelle, Tuscolano, Prenestino-Labicano... Su via di Centocelle c'era un vero e proprio muro, quindi tutto quel quadrante non poteva avere accesso al parco. Oppure dalla parte di via Papiria c'era una proprietà del demanio e le persone ci passavano perché avevano aperto un accesso non autorizzato, così come a via dell'Angelo. Con la riqualificazione invece l'area verde diventerà un parco di città. Come oggi i cittadini vanno ad esempio a Villa Pamphilj partendo anche da zone lontane della città, si andrà a Centocelle per lo stesso motivo».
Le operazioni di restyling sono iniziate. Quali saranno i prossimi interventi per restituire il parco alla cittadinanza?
«Il parco di Centocelle, in questo momento, ha diversi appalti e diversi lavori in corso. Uno è la sistemazione del parco centrale, che è quello che già in parte veniva utilizzato. La grande pista dell'aeroporto diventerà un'enorme area fitness con campi da basket, tennis, ping pong, pallavolo e corsie per l'atletica. Intorno ci saranno delle aree ludiche: una viene inaugurata proprio questa mattina (27 dicembre, ndr). Nell'ingresso principale ci sarà invece una fontana interattiva, in cui ci si potrà bagnare in estate. Nel frattempo nello scorso febbraio sono stati messi a dimora 146 alberi e 275 arbusti e l'obiettivo nella parte centrale è di raggiungere il totale di 550 tra alberi e arbusti. È partito il lavoro di bonifica della grande tagliata (la linea ferroviaria abbandonata, ndr), che è piena di rifiuti e che diventerà un monumento naturale con una passeggiata e la possibilità di creare una piazza, che guarderà tantissimo al tema naturalistico della biodiversità. A queste operazioni che già erano in corso, si è aggiunta la sistemazione del distributore di benzina su via Casilina, che noi abbiamo espropriato per un valore di 400mila euro. Ospiterà un museo e una casa del parco di Centocelle, che verrà gestita insieme alle associazioni che già oggi si occupano della tutela dell'area. In più, a seguito dell'incendio nel luglio del 2022 che ha coinvolto l'area degli sfasciacarrozze e dell'ex Casilino 900, abbiamo fatto un lavoro di bonifica e rimozione dei rifiuti nelle 14 aree occupate dagli autodemolitori. Sono state già rimosse 250 tonnellate di materiali, ne mancano circa 50. In questi giorni abbiamo liberato il muro che divideva via Palmiro Togliatti dal parco, dove ci saranno diversi accessi, uno spazio per fermarsi e un'area ludica, ma soprattutto porterà verso la parte centrale del parco. Inoltre in tutta la parte dove c'erano gli autodemolitori verrà fatta una forestazione urbana che guarda all'abbattimento delle isole di calore e alla rigenerazione della qualità dell'aria».
Qual è il cronoprogramma? E a quanto ammonta l’investimento totale?
«Per l'investimento totale bisognerà aggiungere qualcosa per la forestazione, ma ad oggi sono 10 milioni di euro che comprendono gli acquisti, gli espropri e tutta la parte di sistemazione. Il parco è sempre fruibile, a mano a mano consegneremo nuove porzioni di area verde. Il parco vivrà anche eventi giubilari che vedranno la possibilità di accesso da Centocelle, così come c'era stato richiesto dal Giubileo. Dopodiché l'obiettivo è raggiungere alla fine del 2026 il 90 per cento della riqualificazione. Il cronoprogramma è in linea con le nostre previsioni».
L'abbattimento delle barriere in via di Centocelle cambia radicalmente il panorama del quartiere. Inoltre lungo via Palmiro Togliatti sono stati inaugurati lo scorso ottobre i lavori per realizzare la tranvia, che contribuirà a trasformare il quadrante. In che modo i cittadini devono immaginarsi la Centocelle del futuro?
«Quando il sindaco ha fatto il paragone con Central Park non è stato solo perché il parco di Centocelle diventerà un parco centrale per la città, ma anche perché Central Park nasce su una discarica e sebbene l'area verde di Centocelle non nasca su una discarica, ha avuto tante attività totalmente incompatibili con il parco (dai campi nomadi agli autodemolitori, ndr) e da anni ormai l'area del parco era stata definita su carta ma non trovava la sua realizzazione. Prima il parco era un po' chiuso e non parlava con la città, oggi l'immaginario che vogliamo dare è esattamente il contrario: tutti questi quartieri in qualche maniera vedono, fruiscono e si avvicinano al parco. Siccome l'infrastruttura verde è il nostro futuro, anche rispetto al piano di adattamento climatico, è chiaro che il parco con la tramvia che è un mezzo sostenibile e con un'apertura a tutti i quartieri intorno, sarà un tutt'uno con la città. Adesso i 126 ettari totali del parco sono tutti del Campidoglio, fatta eccezione per una parte centrale dove c'è una caserma e un'area privata dove hanno all'interno i cavalli che rimarrà perché è un'attività compatibile con l'area verde, in cui avremo una servitù di passaggio. Per il resto, da Ater abbiamo acquistato terreni per quasi due ettari per un importo di 145mila euro con fondi giubilari. Da Cassa depositi e prestiti abbiamo preso quasi 16 ettari per un importo di 780mila euro con fondi comunali. E altri 6 ettari dai privati con un'indennità di esproprio di circa 633mila euro, anche questi comunali».
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