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Camilla Palladino

Rimpasto in Campidoglio, la calma dopo la tempesta: «Le polemiche non servono a niente»

Il mandato di Roberto Gualtieri a sindaco di Roma compie tre anni, ma nella settimana appena trascorsa al posto dei festeggiamenti sono andati in scena polemiche e rancori

Da sinistra Massimiliano Smeriglio, neo assessore capitolino alla Cultura, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, e il neo assessore al Personale Giulio Bugarini
Da sinistra Massimiliano Smeriglio, neo assessore capitolino alla Cultura, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, e il neo assessore al Personale Giulio Bugarini

Il mandato di Roberto Gualtieri a sindaco di Roma compie tre anni, ma nella settimana appena trascorsa al posto dei festeggiamenti sono andati in scena polemiche e rancori. Il caos in Campidoglio è scoppiato nel tardo pomeriggio di lunedì 14 ottobre, dopo che l'assessore capitolino alla Cultura Miguel Gotor ha rassegnato le sue dimissioni. In serata, come un fulmine a ciel sereno, è arrivata la nota con cui il Campidoglio comunicava i nuovi assetti: Massimiliano Smeriglio come successore di Gotor e la sostituzione nell'assessorato al Personale, finora guidato da Andrea Catarci, con Giulio Bugarini.


I malumori nel Pd e in Avs dopo il rimpasto in Campidoglio

A partire da martedì sono scoppiati i malumori. Prima all'interno dell'Alleanza verdi sinistra (che in assemblea capitolina è rappresentata da Sinistra civica ecologista ed Europa verde), con il deputato Filiberto Zaratti che in una dichiarazione al vetriolo aveva fatto sapere che «il rimpasto di giunta non è stato concordato nemmeno con noi, in alcun modo». Poi tra le correnti dem, da una parte con il segretario del Pd romano Enzo Foschi che aveva convocato per giovedì 17 ottobre una riunione della segreteria dem di Roma per discutere quanto avvenuto lunedì a Palazzo Senatorio. Dall'altra parte con il messaggio pubblicato per sbaglio sul suo stato di WhatsApp dalla consigliera regionale Eleonora Mattia, in cui annunciava a quello che avrebbe dovuto essere il suo interlocutore virtuale: «Non consideratemi più parte della vostra componente», facendo riferimento a Rete Democratica.


La calma dopo la tempesta

Poi le acque si sono calmate. Durante la lunga riunione della segreteria del Pd, Foschi ha ribadito il «pieno sostegno» al sindaco, esprimendo dispiacere per la mancata comunicazione al partito riguardo ai nuovi assessori ma anche per il malcontento emerso sulla stampa. In Europa verde, dopo una nota critica di alcuni esponenti, i toni si sono affievoliti: «Ci sono perplessità sui metodi, ma la politica è fatta da chi vuole guardare al futuro», ha detto il consigliere capitolino Nando Bonessio, specificando che non ci sono alternative alla coalizione che include il Pd e Alleanza verdi sinistra e puntando a riorganizzare i rapporti con il Movimento 5 stelle.


Le parole dei protagonisti del rimpasto

Si sono espressi infine anche i protagonisti del rimpasto in Campidoglio: Catarci, ora direttore del nuovo ufficio di scopo denominato «Giubileo delle persone e partecipazione», ha accolto la sfida del nuovo incarico, sebbene con dispiacere per il lavoro interrotto nel suo precedente ruolo. Smeriglio ha ribadito, come già fatto notare da Gualtieri, che la giunta è «una prerogativa del sindaco» e che la scelta ricaduta su di lui «in maniera repentina e veloce» è stata dovuta al suo profilo di «uomo di sinistra indipendente». Entrambi infine hanno evidenziato che le polemiche «non servono a niente» e che è fondamentale rafforzare la squadra di governo e costruire consenso attorno al sindaco Gualtieri.


Le prossime risposte in assemblea capitolina

L'agitazione interna al Campidoglio sembra quindi essersi placata. Il prossimo 28 ottobre dovrebbe svolgersi la prima assemblea capitolina con i due nuovi assessori, Bugarini e Smeriglio, rispettivamente al Personale e alla Cultura, nel pieno delle loro funzioni. Eppure, stando a quanto scritto dall'agenzia Dire, il rimpasto potrebbe coinvolgere una terza figura: quella di Monica Lucarelli, assessora alle Attività produttive e pari opportunità. Fonti del Campidoglio, tuttavia, smentiscono categoricamente. In attesa di nuovi sviluppi, una prima risposta sullo stato di salute della maggioranza può arrivare dalla seduta in aula Giulio Cesare di martedì prossimo, 22 ottobre. Quel giorno i consiglieri ancora contrariati dal rimpasto potrebbero decidere di non garantire il numero legale.






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