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  • Redazione La Capitale

Riapre la stazione Vittorio Emanuele: dentro c'è un'opera d'arte

Dopo i lavori di manutenzione agli impianti di traslazione, terminati entro i tempi previsti dal cronoprogramma, l'atrio è stato completamente trasformato dall'opera dell’artista altoatesina Esther Stocker

Da sinistra: il direttore generale di Atac Alberto Zorzan, il presidente della Fondazione Maxxi Alessandro Giuli, e l'assessore alla Mobilità Eugenio Patanè.
Da sinistra: il direttore generale di Atac Alberto Zorzan, il presidente della Fondazione Maxxi Alessandro Giuli, e l'assessore alla Mobilità Eugenio Patanè.

Riaperta la stazione Vittorio Emanuele della metro A di Roma. Dopo i lavori di manutenzione agli impianti di traslazione, terminati entro i tempi previsti dal cronoprogramma, i treni sono tornati nella fermata. Ad annunciarlo Eugenio Patanè, assessore alla Mobilità e ai Trasporti di Roma Capitale, che ha dato notizia anche di un'altra novità durante l'inaugurazione della stazione riqualificata: l'atrio completamente trasformato dall'opera site specific Prospettiva comune (2024) dell’artista altoatesina Esther Stocker.


L'opera nella stazione Vittorio Emanuele

Si tratta di oltre 8mila metri di nastro adesivo nero, su sfondo bianco, che ricoprono pareti, soffitto, pilastri e dispositivi di accesso secondo un fitto sistema di linee ortogonali e una serie di elementi geometrici ancorati al soffitto e disposti a terra lungo le navate laterali. Iniziativa nata dalla collaborazione di Atac, la municipalizzata dei trasporti romani, con il Maxxi (Museo nazionale delle arti del XXI secolo) di via Guido Reni, nell’ambito della mostra «Ambienti 1956 - 2010. Environments by women artists II» in programma al Flaminio fino al prossimo 20 ottobre.


L'opera site specific Prospettiva comune (2024) dell’artista altoatesina Esther Stocker nell'atrio della stazione Vittorio Emanuele della Metro A.
L'opera site specific Prospettiva comune (2024) dell’artista altoatesina Esther Stocker nell'atrio della stazione Vittorio Emanuele della Metro A.

«L’opera dell’artista Esther Stocker, uno spettacolo che permette di rendere più attrattiva la stazione della metropolitana, si inserisce all’interno di un progetto complessivo di riqualificazione delle fermate che stiamo portando avanti insieme ad Atac e ai municipi coinvolti che ha già interessato, tra le altre, le stazioni di Santa Maria del Soccorso, Torre Maura, Pietralata, Marconi, Conca d’Oro e Garbatella», ha detto Patanè.


Giuli: «Importante portare l’arte nel cuore della città»

«Ringrazio la Fondazione Maxxi - ha aggiunto Alberto Zorzan, direttore generale Atac - per l’importante supporto che ci ha consentito di usare questi giorni di chiusura della stazione, necessari per svolgere interventi indispensabili ed indifferibili, per preparare uno spettacolo d’arte che rende più attrattiva la stazione della metropolitana. Portare l’arte nel mondo del trasporto pubblico è un modo intelligente per arricchire, ampliandola, l’esperienza del viaggio».


«Siamo molto felici di questa collaborazione con Atac - è il commento di Alessandro Giuli, presidente della Fondazione Maxxi - che ci permette di portare l’arte del XXI secolo nel cuore della città, a contatto con migliaia di romani e di turisti. "Ambienti" è una mostra a cui teniamo particolarmente, perché rappresenta un manifesto di come immaginiamo il Maxxi del futuro, per l’indiscussa qualità della ricerca artistica da cui si muove e perché il pubblico ci ha premiato con entusiasmo, rendendola la mostra del Maxxi più visitata di sempre con oltre 50mila visitatori nei primi due mesi di apertura».

L’artista altoatesina Esther Stocker.
L’artista altoatesina Esther Stocker.


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