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Redazione La Capitale

Tra storia e cultura, restaurate le sculture del Vittoriano: «Una grande opera d'arte»

Il restauro delle sculture in marmo e bronzo dorato del Vittoriano di Roma è stato completato grazie al progetto del «Vive» e al supporto di Bulgari. Le opere, simbolo dell'unità d'Italia, sono tornate al loro splendore

vittoriano vive
Vittoriano (Vive)

Le sculture in marmo e bronzo dorato che adornano il Vittoriano a Roma tornano al loro splendore originale grazie a un importante progetto di restauro, concluso a ottobre 2024. L’iniziativa, avviata dal «Vive - Vittoriano e Palazzo Venezia», ha visto la partecipazione della maison Bulgari, che ha finanziato i lavori tramite l’Art Bonus.


Le opere coinvolte nel restauro

Le opere restaurate - simbolo dell’unità d’Italia, testimonianza dell’impegno degli scultori dell’epoca nel celebrare il giovane Stato italiano - sono sculture in marmo, come il Mare Adriatico di Emilio Quadrelli e «Mar Tirreno» di Pietro Canonica. Bronzi dorati, come «Il Pensiero» di Giulio Monteverde e «L'Azione» di Francesco Jerace. Infine pennoni e Vittorie alate, realizzati da Gaetano Vannicola, Edoardo Rubino ed Edoardo De Albertis.


L'importanza del Vittoriano

Secondo Edith Gabrielli, direttrice del «Vive», il Vittoriano è una «grande opera d’arte» frutto dell’architettura di Giuseppe Sacconi e della maestria di alcuni tra i principali artisti italiani del tempo. Il restauro è stato condotto rispettando i principi conservativi italiani, preservando la bellezza originaria delle opere e i segni del tempo: «Il Vittoriano è un'opera di straordinaria importanza per la storia e l'identità della nazione ma è anche una grande opera d'arte, per l'architettura di Giuseppe Sacconi e per la decorazione plastica, eseguita da alcuni dei principali scultori dell'epoca. Si decise infatti - precisa la direttrice Gabrielli - di chiamare i migliori artisti con il fine di imporre l'immagine del giovane Stato italiano».


Il contributo di Bulgari

Il restauro è stato reso possibile grazie alla collaborazione con Bulgari, che ha dimostrato un forte rispetto per le competenze scientifiche coinvolte. Jean-Christophe Babin, ceo del gruppo, ha espresso l’orgoglio della maison nel contribuire a un progetto così significativo, celebrando il legame tra la tradizione italiana e il presente.


Babin ha poi sottolineato il ruolo dell’Italia come potenza economica, grazie a un tessuto produttivo composto da piccole e medie imprese che generano posti di lavoro e alimentano l’esportazione, di cui Bulgari è un esempio emblematico con il 95 per cento della produzione destinata ai mercati internazionali.


Cos'è il Vive

Il «Vive» è uno degli undici istituti di rilevante interesse di livello generale del ministero della Cultura dotati di autonomia speciale (scientifica, finanziaria, contabile e organizzativa). Istituito nel 2019, il è divenuto operativo da novembre 2020.

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