Raul Esteban Calderon, 12 anni per il tentato duplice omicidio: sotto processo anche per la morte di Diabolik
Le intercettazioni ambientali hanno rivelato una conversazione tra le vittime, in cui Emanuele Costantino, uno dei fratelli coinvolti nel tentato omicidio, commentava l'attentato con parole preoccupanti: «L'omicidio di Diabolik uguale, me lo stava a fa a me! Identico»

La Corte di Appello di Roma ha confermato oggi la condanna a 12 anni di carcere per Raul Esteban Calderon, l'argentino coinvolto nel tentato duplice omicidio dei fratelli Emanuele e Alessio Costantino. I fatti risalgono al 13 luglio 2021, nel quartiere Alessandrino. Calderon, già noto alle cronache, è sotto processo anche per l'omicidio di Fabrizio Piscitelli, meglio conosciuto come «Diabolik», e ha ricevuto una condanna all'ergastolo nei mesi scorsi per l'omicidio di Selavdi Shehaj, noto come «Passerotto».
Le intercettazioni: «L'omicidio di Diabolik me lo stava a fa a me»
Le intercettazioni ambientali hanno rivelato un colloquio tra le vittime, in cui Emanuele Costantino, uno dei fratelli coinvolti nel tentato omicidio, commentava l'attentato con parole preoccupanti: «L'omicidio di Diabolik uguale, me lo stava a fa a me! Identico».
Il tentato duplice omicidio che ha visto coinvolti i fratelli Costantino ha scatenato una serie di indagini da parte dell'Antimafia. Nel gennaio del 2022, Calderon era stato arrestato insieme a Giuseppe Molisso, un pluripregiudicato di 40 anni, ritenuto il mandante dell'attentato.
Le indagini avevano portato alla luce il movente del crimine, legato a dissidi familiari che erano sorti dopo il pestaggio di un nipote di Molisso. Le modalità del tentato omicidio sono state ricostruite grazie a pedinamenti e intercettazioni telefoniche, che hanno confermato che Calderon era stato incaricato di eseguire il delitto.
Nel processo, che ha avuto luogo con rito abbreviato, Calderon è stato condannato a 12 anni di prigione, mentre Molisso, che ha scelto il rito ordinario, ha ricevuto una condanna a 14 anni. Entrambe le condanne sono state confermate in appello, con l'aggravante del metodo mafioso esclusa.
L'avvocato Eleonora Nicla Moiraghi, difensore di Calderon, ha commentato con rammarico la conferma della condanna: «Questa conferma infrange il mio sogno di giustizia. Leggeremo le motivazioni». Calderon, coinvolto in altri gravi reati, continua ad essere un nome centrale nelle indagini sulla criminalità organizzata e sulla sua connessione con eventi di violenza legati al mondo del crimine a Roma e nel resto del paese.
Comments