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Quarticciolo, l'operazione delle forze dell’ordine divide la politica: «Spot elettorali». «Bene il blitz»

Edoardo Iacolucci

Quartiere blindato e tensioni per lo sgombero di due famiglie. Fratelli d’Italia difende l’operazione, la sinistra accusa: «Militarizzazione e spot elettorali»

blitz quarticciolo
Blitz al Quarticciolo di stamattina, 25 febbraio

Questa mattina il quartiere è stato blindato da un massiccio intervento delle forze dell'ordine, con circa 400 agenti impegnati nello sgombero di due famiglie da uno stabile Ater in via Cerignola. Gli abitanti hanno protestato con un corteo contro un approccio più simile a un'operazione militare che alla gestione di un'emergenza sociale.


La protesta denuncia il trattamento del quartiere come una zona di guerra, con bambini impossibilitati persino ad andare a scuola.


L’intervento e la protesta del Quarticciolo

Dalle prime ore del mattino, le camionette hanno bloccato le principali vie d’accesso, rendendo impossibile per molti residenti uscire dal quartiere. Un clima di tensione che, secondo l’associazione Quarticciolo Ribelle, non risolve i problemi sociali, ma li aggrava. «Le persone che occupano non lo fanno per divertimento, lo fanno per bisogno» sottolineano gli attivisti, che denunciano una situazione di abbandono da parte delle istituzioni.

La protesta ha coinvolto numerosi cittadini, che si sono opposti a quello che definiscono un intervento sproporzionato: «Per i bambini diventa una colpa essere nati al Quarticciolo perché non riescono neanche ad andare a scuola, perché la polizia tratta questo quartiere come fosse un campo di guerra», affermano.


Nel pomeriggio, una delegazione ha annunciato una manifestazione davanti alla Prefettura per chiedere una soluzione concreta all’emergenza abitativa.


Fratelli d’Italia: «Tolleranza zero contro la criminalità»

Di tutt’altro avviso il centrodestra, che difende l’intervento come un passo necessario per ristabilire la legalità nel quartiere. Secondo il consigliere capitolino Federico Rocca (Fdi) «l'operazione a Quarticciolo restituisce fiducia ai cittadini». Operazione che riceve il plauso anche del deputato e coordinatore regionale del Lazio di Fratelli d'Italia Paolo Trancassini.

Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e esponente di Fratelli d’Italia, elogia l’operazione, sostenendo che il Quarticciolo debba tornare alla normalità:

«Non dobbiamo lasciare scampo alle organizzazioni criminali, né all'illegalità diffusa che regna sovrana nel quartiere cerniera tra centro e periferia. Ottimo dunque il nuovo imponente blitz di questa mattina».

Rampelli sottolinea i numeri dell’operazione – 50 persone fermate, 25 arrestate e 19 condotte ai Centri di Permanenza per il Rimpatrio – e ribadisce l’impegno del governo per il ripristino della sicurezza:

«Occorre intervenire per liberare le persone perbene dall’assedio della criminalità organizzata».

A fare eco alle sue parole, il senatore Andrea De Priamo e la consigliera capitolina Mariacristina Masi, entrambi di Fratelli d’Italia, che parlano di una «massiccia operazione di polizia» necessaria per porre fine alle «zone franche» della criminalità:

«Il governo Meloni ha scelto come proprio il cosiddetto modello Caivano, in cui lo Stato presidia il territorio contro la presenza della criminalità e elabora strumenti di socializzazione e di recupero delle periferie».

Anche Pasquale Ciacciarelli, assessore alla alle Politiche abitative del Lazio, ha elogiato l'operazione condotta dalle forze dell'ordine al Quarticciolo, definendola una

«lodevole azione di contrasto alle occupazioni abusive e allo spaccio di droga».

Secondo il presidente della commissione Sicurezza, Lotta alla Criminalità e Antimafia della Regione Lazio, Flavio Cera il blitz delle forze «è un grande segnale di forza del Governo che dimostra di non voler indietreggiare di fronte alle continue azioni criminose» Ricordando che le prossime sedute della commissione saranno proprio al Quarticciolo

«per testimoniare la nostra vicinanza ai tanti cittadini onesti che meritano di vivere in un quartiere finalmente libero da criminali e spacciatori»

Il ministro Piantedosi: «Lo Stato riafferma la sua presenza»

A difendere l’intervento anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che sottolinea il valore simbolico dell’operazione:

«Interventi che riaffermano la presenza dello Stato nei quartieri più difficili e che continueranno con determinazione per garantire a tutti i cittadini un contesto di maggiore legalità e sicurezza, condizione necessaria per una rigenerazione del tessuto urbano e sociale».

La sinistra attacca: «Militarizzazione e assenza di ascolto»

Dall’altra parte, le opposizioni criticano duramente il metodo scelto dal governo, accusandolo di aver militarizzato il territorio senza affrontare le reali cause della marginalizzazione sociale. Alessandro Luparelli e Michela Cicculli, consiglieri capitolini di Sinistra Civica Ecologista, attaccano l’operazione definendola un «spot elettorale» che non porta a soluzioni concrete:

«Non è con un decreto calato dall’alto che si risolvono problemi di marginalizzazione e fragilità, ma occorrono ascolto e collaborazione con chi opera su queste aree difficili».

I due consiglieri sottolineano il lavoro delle realtà sociali del quartiere, che già si impegnano in progetti di inclusione come doposcuola per ragazzi, palestre e collaborazioni con l’università per la rigenerazione del territorio. E annunciano la loro adesione al corteo del 1° marzo, in cui i residenti manifesteranno contro gli sfratti e la gestione securitaria delle periferie.


Un quartiere diviso tra sicurezza e diritto alla casa

Il blitz al Quarticciolo si inserisce nel quadro delle politiche del governo per il recupero delle periferie italiane, ma il dibattito resta acceso. Da un lato, il centrodestra esulta per un intervento che considera un passo necessario per ristabilire la legalità. Dall’altro, la sinistra denuncia un approccio che rischia di colpire le fasce più vulnerabili senza offrire soluzioni reali all’emergenza abitativa.


Mentre la politica si divide, il quartiere il continua a vivere tra tensioni e incertezze. Per i residenti del Quarticciolo, il vero problema resta lo stesso di sempre: il degrado delle case popolari, la mancanza di servizi e l’assenza di risposte concrete da parte delle istituzioni.

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